Venerdì 19 Aprile 2024

L’euro-orgia imbarazza Orban Così il regime censura il festino

I media ungheresi nascondono la notizia del deputato ultracattolico sorpreso durante il coprifuoco. Al ritrovo nel bar di Bruxelles 24 uomini. Szájer si è dimesso: era un difensore della famiglia tradizionale

Migration

di Elena Comelli

L’imbarazzo regna a Budapest e si allarga lo scandalo attorno alla storia dell’eurodeputato Jozsef Szajer, uno dei fondatori del partito di Viktor Orbàn, beccato in un’orgia gay a Bruxelles e poi dimessosi da ogni incarico. La notizia non è arrivata sui giornali del "regime", ma gli ungheresi hanno appreso lo stesso la vicenda che ha portato alla caduta di uno dei "gerarchi" di Fidesz, il partito dell’uomo forte ungherese, che strizza l’occhio alla destra ultracattolica e omofoba. Dopo le prime rivelazioni del quotidiano fiammingo Het Laatste Nieuws, è stato lo stesso Szajer ad ammettere la sua partecipazione all’orgia. "La stampa belga riporta una festa privata a Bruxelles venerdì scorso. Io c’ero", ha confermato Szajer. I media filogovernativi hanno taciuto dell’orgia e hanno dato solo la notizia che Szajer aveva dichiarato di dimettersi, con effetto dal primo gennaio, per aver violato il lockdown belga, ma i siti indipendenti e il canale ungherese della tv privata tedesca Rtl hanno dato tutti i dettagli, rinfocolando le accuse di doppia morale nei confronti del regime.

L’eurodeputato, che ha partecipato a una gang bang con 24 uomini, dove girava anche della droga, in un bar chiuso nel centro di Bruxelles, ha cercato di sfuggire ai controlli di polizia e ha sostenuto di essersi dimesso "per motivi personali", ma la sua partecipazione a un’orgia per soli uomini si scontra con le posizioni di Fidesz, che si oppone alla parità di diritti per i gay. Orbàn stesso ha più volte puntato il dito contro le "derive Lgbt" e quelle che definisce "teorie gender". Ci si aspetta ora che le opposizioni europeiste pongano chiare questioni alla maggioranza, anche perché Szajer è un politico di primo piano: è stato tra i fondatori e il leader di Fidezs al Parlamento ungherese dal 1994 al 2002, entrando poi dal 2004 nel Parlamento europeo.

Dura reazione anche da parte di Donald Tusk, presidente del Partito Popolare europeo, che in Europarlamento siede nello stesso gruppo del partito di Orbàn, attualmente sospeso in attesa che il partito prenda una decisione in merito. "Cos’altro dovrebbe fare Fidesz perché tutti voi vediate che semplicemente non si adatta alla nostra famiglia?", ha chiesto Tusk. Lo scandalo potrebbe mettere fine a questa convivenza, già da anni molto criticata da tutti gli europarlamentari più moderati, indignati di sedere nello stesso gruppo con quella che sempre più prende le forme di una dittatura. È un colpo per il piú noto leader sovranista europeo, che ha appena celebrato il record di premier magiaro piú a lungo al potere nella storia moderna: 14 anni e 145 giorni. Si chiude il cerchio attorno a Orbàn anche sulla sua politica anti-europeista, mentre a Bruxelles si delinea un Recovery Plan a 25, senza Ungheria e Polonia, a una settimana dal Consiglio Europeo in cui i leader si confronteranno sulla materia. Ue e Commissione escludono la prospettiva di allestire una soluzione inter-governativa tra gli "Stati che ci stanno" perché ciò implicherebbe un incremento del debito nazionale per sostenere l’emissione di bond per Next Generation Eu.