L’esercito dei furbetti del vaccino. Finti fragili e parenti, tutte le falle

Indagini da Nord a Sud. A Bari scovati dai carabinieri 53 ’saltafila’. Tra loro imprenditori e un sindaco grillino

Vaccinazione anti Covid

Vaccinazione anti Covid

Hanno spulciato circa 30 mila nomi, incrociando gli elenchi dei vaccinati con i dati anagrafici relativi ad età e professione. Alla fine, i carabinieri del Nas in Puglia hanno identificato 53 presunti "furbetti", iscritti nel registro degli indagati dalla procura di Bari. I primi 27 saranno sentiti dal pm il 30 aprile; gli altri sono stati convocati per il 10 maggio. Nel primo gruppo, noti imprenditori baresi come i fratelli Domenico e Luigi de Bartolomeo, il primo ex presidente di Confindustria Puglia, l’imprenditore Nicola Canonico e altri titolari di ditte, amministrativi di studi medici e politici come il sindaco 5S di Noicattaro Raimondo Innamorato.

Quanti sono e soprattutto dove sono finiti i furbetti del vaccino? Per stanare l’esercito dei saltafila occorre addentrarsi nella zona grigia del ‘fatta la legge trovato l’inganno’. Qui, nonostante gli appelli di Draghi e Figliuolo e nonostante la parziale correzione delle prime storture della campagna vaccinale, continuano a infilarsi finti fragili e loro assistenti, volontari dell’ultim’ora, parenti-di passati davanti agli anziani nella famigerata categoria ‘altro’ ma anche sotto la voce ‘accordi diretti’ o con gli ordini professionali o, inizialmente, con le Rsa.

Su tutti un dato che fa riflettere: le persone con invalidità in Italia sono 1milione e 600 cui corrispondono altrettanti caregiver. Al 26 aprile ne risultavano già vaccinati 2.439.640. Il nodo in questo caso è che per gli assistenti familiari basta l’autocertificazione e i controlli ex post, per ammissione delle stesse Regioni, sono quando va bene a spot o non sono fatti per nulla. La caccia ai furbetti rischia così di diventare una farsa.

Fonti Nas rivelano che finora è stata richiesta la documentazione per verificare 150mila posizioni vaccinali. Di queste, 80mila sono già state esaminate e circa 800 risultano irregolarmente vaccinati. Il rapporto è dunque uno a cento. Basandosi su questo campione, chiunque deduce che dei 5milioni di italiani che hanno completato la vaccinazione, 50mila potrebbero non averne avuto diritto. E che su quasi 19milioni con una dose, circa 190mila non avrebbero dovuto riceverla subito.

Bisogna tuttavia contestualizzare. Novecento Nas sul territorio, che si occupano di infinite altre questioni (farmaci truffa, mascherine non a norma, caso supermercati...), da soli non possono fare miracoli. "Come un bambino che scala una montagna", si sfoga uno di questi controllori. Anche perché le operazioni hanno origine da segnalazioni o esposti ma, come evidente, pochi hanno interesse a denunciare. Il risultato è: 15 indagati a Oristano tra medici e infermieri, 4 deferiti per falsa attestazione a Perugia e Terni, 6 nella Corleone dove saltafila è stato pure il sindaco... I dati a disposizione dimostrano comunque che il fenomeno continua a persistere uniformemente su tutto il territorio nazionale.

Dopo l’appello del premier alle coscienze, l’imposizione del criterio per età e dopo la precisazione di Figliuolo sulle liste dei riservisti da fare rispettando comunque il criterio anagrafico, ci sono regioni partite male come la Lombardia che sono riuscite a bonificare la categoria ‘altro’ riducendola da 260mila a 29mila. Le Marche, fa sapere l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, hanno fatto partire controlli a campione sulle autocertificazioni. Restano però alcuni spread sospetti nella giungla delle 21 sanità regionali. "La media nazionale delle somministrazioni per età è del 50% – argomenta Salvatore Antonio, direttore scientifico dello sportello Salute Anci Campania –. Ma ci sono regioni che si assestano sotto quella soglia, come la Sicilia al 34, la Calabria al 38, il Molise al 42. In Piemonte e Lombardia è particolarmente nutrita rispetto alla media la categoria del personale non sanitario". In Campania, ossia nella regione del primo saltafila eccellente, il governatore De Luca, "i fragili e caregiver – evidenzia ancora Salvatore – sono stati quasi quanto gli over 80 (337mila contro i 385mila). In Sicilia, addirittura, caregiver e fragili battono anziani (352mila contro 289mila)".

Ma, anche nel caso che vengano stanati, cosa rischiano i furbetti del vaccino? Chi ha presentato autocertificazione non veritiera risponderà del reato di falso. Nei casi di chi ha ottenuto l’iniezione fraudolentemente con la complicità del personale addetto alla vaccinazione, sarà quest’ultimo a rispondere di abuso di ufficio e peculato.