L’Emilia chiede lo stato di emergenza

L’assessore regionale Priolo: "Inseriremo anche ristori per privati e imprese danneggiate. Nessuno deve rimanere escluso"

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MODENA

Erano circa 64 le persone che nella serata di ieri avevano trovato asilo nelle aree di assistenza organizzate nel Modenese, dopo l’esondazione del fiume Panaro. Per garantire la massima sicurezza, sono state individuate 4 aree di accoglienza - Covid, non Covid, quarantenati e in attesa di tampone -, insieme alla riorganizzazione dell’assistenza sanitaria. Circa 300 persone avevano trovato invece alloggio da parenti. Un evento, quello in corso nel modenese, dovuto a una situazione meteo definita dai tecnici più che eccezionale, che ha sommato lo scioglimento della neve in quota - 40 centimetri di manto nevoso diventato acqua in pochissime ore - a piogge a carattere torrentizio. "Proseguiamo con il monitoraggio costante della situazione e con la massima assistenza alla popolazione – ha dichiarato in serata Irene Priolo, assessore regionale alla Protezione civile –. Insieme al presidente Bonaccini, siamo in contatto coi territori interessati e col Dipartimento nazionale di Protezione civile e faremo tutto quanto possibile per ritornare quanto prima a uno stato di normalità, nonostante l’eccezionalità degli eventi mai registrati prima. D’accordo con Bonaccini, chiederemo lo stato di emergenza nazionale in cui inseriremo anche i ristori per privati e imprese danneggiati. Ci attiveremo quindi formalmente per far sì che ci sia il riconoscimento dovuto e che nessuno resti escluso". L’assessore Priolo insieme al sottosegretario alla Presidenza, Davide Baruffi, ha svolto ieri nel pomeriggio un sopralluogo sul luogo della rotta del Panaro cui è seguito un aggiornamento col Dipartimento nazionale di Protezione civile. Gli interventi realizzati dalla mattina hanno contribuito, ha spiegato una nota della Regione, alla gestione dell’evento, tuttavia sono continuate per tutta la giornata le verifiche per capire se in tutte le sezioni sia garantito un franco di sicurezza o ci possano essere problemi di tracimazioni.