Venerdì 19 Aprile 2024

L'avvocato: ecco come raccolgo le prove dei tradimenti virtuali

"In casa il doppio gioco dura poco. La fascia più a rischio tra i 40 e i 50 anni"

Matteo Santini, 47 anni

Matteo Santini, 47 anni

Matteo Santini, 47 anni, presidente dell’associazione nazionale avvocati divorzisti (Anad). È stato l’anno del tradimento virtuale, causa lockdown e pandemia.

"Ormai questi casi superano quelli reali, lo confermano le sentenze della Cassazione, che sono una marea. È un venir meno agli obblighi di assistenza materiale e morale, che nascono dal matrimonio".

Anticamera della separazione. Stare chiusi in casa ha avuto un esito fatale?

"Inevitabile scoprire il partner mentre sta chiuso in bagno o nell’altra stanza a chattare per ore. Non è come prima, quando ci si ritrovava solo la sera".

Come si raccolgono le prove?

"Ci si può rivolgere ad investigatori autorizzati, gli avvocati hanno la possibilità di fare indagini difensive. Fotografie e video, in luoghi pubblici o aperti al pubblico".

Ma tornando al virtuale: qual è il confine tra la riservatezza da rispettare e il diritto di conoscere la verità?

"Valgono come prove gli stampati di Facebook ma non si può entrare nel profilo del partner. Quello costituisce un reato, violazione della corrispondenza".

Si può chiedere una verifica sul telefono?

"No, sui tradimenti il giudice civile non chiede perizie. Lo fa il tribunale, per reati più gravi".

Un caso di divorzio ottenuto dopo un tradimento virtuale?

"Una signora ha scoperto che il marito chattava con un’altra, è riuscita a scoprire chi era, l’ha contattata e ha registrato la confessione al telefono".

L’età della tentazione?

"Ormai capita anche dai 60 in su. Ma la fascia più a rischio è tra i 40 e i 50 anni".