Mercoledì 24 Aprile 2024

L’appello del papà di Gioele "Non archiviate le indagini"

Il bimbo e la madre Viviana morirono ad agosto in Sicilia "Non fu omicidio-suicidio, il caso è ancora aperto"

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"Accusarla di omicidio sarebbe ucciderla due volte". Daniele Mondello, il marito di Viviana Parisi e padre di Gioele – trovati morti lo scorso agosto nelle campagne di Caronia in Sicilia – non ci sta. E sui social lancia una petizione per dire no all’archiviazione dell’indagine come caso di omicidio-suicidio.

Sulla sua pagina Facebook, Daniele scrive: "Il giallo di Viviana e Gioele... un NO! alla chiusura delle indagini come omicidio (figlicidio) e suicidio e l’archiviazione del caso". Nella petizione lanciata online si legge ancora: "Viviana amava all’infinito il suo bambino e accusarla di omicidio sarebbe ucciderla due volte... non vogliamo una soluzione di comodo ma la verità sulla loro morte... Unitevi al nostro obiettivo affinché chi studia il caso senta il nostro grido di giustizia per due anime belle e innocenti". Questo il testo della raccolta firme lanciata dal marito di Viviana, che non ha mai creduto che la donna abbia ucciso il figlio di quattro anni.

Viviana e Gioele scomparvero il 3 agosto scorso dall’autostrada Palermo-Messina. La donna era uscita da casa sua a Venetico, piccolo paese vicino Messina. L’auto su cui la madre e il bimbo viaggiavano ebbe un incidente in una galleria vicino Caronia, molto lontano dal posto che la donna aveva comunicato al marito di voler raggiungere. Dopo lo schianto, Viviana e Gioele furono visti sparire nelle fitte campagne intorno all’autostrada. Si apprese solo successivamente che Viviana aveva sofferto di problemi psicologici.

Il cadavere della donna venne trovato l’8 agosto vicino a un traliccio, quello del suo bambino dieci giorno dopo, lontano da lei. L’indagine condotta dalla procura di Patti non avrebbe individuato alcuna responsabilità di terzi.