L’America prolunga lo stop a J&J. Gli scienziati: ci servono più dati

Il colosso farmaceutico aggiorna le linee guida. Figliuolo: "Nessun allarme"

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L’America prende tempo e l’Europa è sul chi va là. Gli esperti del Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) chiedono una proroga giorni dopo lo stop cautelativo delle autorità regolatorie americane in seguito ai rari casi di trombosi su sei donne. La decisione se far ripartire o meno le iniezioni verrà presa tra 7-10 giorni alla luce di nuovi dati che sono stati richiesti. L’azienda Usa, nel frattempo, corre ai ripari: "Per ragioni di massima cautela, i Cdc e la Fda hanno raccomandato una pausa nell’uso del nostro vaccino. Abbiamo preso la decisione di ritardare proattivamente il lancio del vaccino in Europa e di sospendere le vaccinazioni in tutti gli studi clinici del vaccino di Janssen contro il Covid-19, mentre allo stesso tempo – spiega il colosso in una nota – stiamo aggiornando le linee guida per i ricercatori e i partecipanti".

Il generale Francesco Paolo Figliuolo (in foto), commissario straordinario per l’emergenza Covid, ostenta ottimismo. Il vaccino Johnson&Johnson "sarà disponibile, la questione si risolverà a breve e ci aiuterà nella campagna vaccinale. Sei casi di effetti collaterali gravi per i quali non è ancora accertato il rapporto causa-effetto su 7 milioni di dosi non dovrebbero allarmarci: è fisiologico".

Sulla stessa lunghezza d’onda il ministro della Salute Roberto Speranza: "Seguiamo in queste ore con la massima attenzione la valutazione dei dati che emergono su J&J. Il nostro auspicio è che presto possano esserci elementi di chiarezza che ci consentano di iniziare ad utilizzare un vaccino che riteniamo importante per la nostra campagna".