Giovedì 18 Aprile 2024

Killer Berlino ucciso, polemica sulla diffusione di nomi e foto degli agenti

La questura di Milano oscura i profili Facebook per tutelarli. E se tanti dicono: "Troppo tardi", c'è chi critica le loro simpatie politiche orientate molto a destra

Il poliziotto Cristian Movio al centro con alcuni colleghi (Dire)

Il poliziotto Cristian Movio al centro con alcuni colleghi (Dire)

Roma, 23 dicembre 2016 - Sono stati oscurati i profili Facebook di Luca Scatà e Cristian Movio, gli agenti di polizia che la scorsa notte a Sesto San Giovanni hanno fermato e ucciso il killer di Berlino Anis Amri. Lo ha reso noto il questore di Milano, Antonio De Iesu, spiegando che "abbiamo il dovere di tutelare l'immagine dei nostri agenti, abbiamo detto ai ragazzi di evitare, di non farsi prendere dall'emotività nel loro interesse, è opportuno che non lo facciano, stiamo parlando di una dimensione che non è la criminalità ma il terrorismo internazionale e c'è un problema di prevenzione". 

Una preoccupazione legittima, ma che secondo alcuni arriva troppo tardi visto che sia il ministro dell'Interno Marco Minniti sia la stessa polizia ha diffuso i nomi e le foto dei due agenti. "E' stata una follia rendere noti i nomi dei poliziotti. C'è infatti il timore che gli agenti, ma anche le loro famiglie, possano subire delle ritorsioni da parte dei terroristi islamici", dice Franco Maccari, segretario generale del Coisp (Sindacato indipendente di polizia). "Si sarebbe dovuta tutelare l'identità degli agenti, così come avviene per i militari impegnati all'estero nelle attività di contrasto al terrorismo". "E' incredibile la superficialità con cui è stata gestita la vicenda da parte dello stesso governo - continua Maccari -, che rendendo nota l'identità degli agenti, le loro foto e persino i loro comuni di provenienza, ha dimostrato di sottovalutare il rischio di rappresaglie, mettendo a rischio le vite dei nostri colleghi e dei loro familiari". 

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Una critica condivisa anche dai social: su Twitter gli account del premier Gentiloni e quello del titolare del Viminale sono stati letteralmente invasi da post (alcuni ironici, altri invece pesanti con tanto di insulti) di persone preoccupate per l'incolumità dei due agenti e delle loro famiglie. Su Facebook però proliferano pagine a loro dedicate con tanto di foto e di elogi, mentre Giorgia Meloni e Fratelli d'Italia hanno lanciato una petizione online per chiedere al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di conferire ai due la medaglia d'oro al valor civile.

Ma il fronte delle polemiche non si ferma qui. Prima che venissero oscurati, dai profili Facebook dei due agenti era facile intuire le loro simpatie politiche orientate (molto) a destra. Tra le foto - soprattutto per quanto riguarda Luca Scatà - comparivano saluti a braccia tese, post con Hitler e Mussolini, annunci funebri sul 25 aprile (data dalla Liberazione d'Italia dai nazifascisti, ndr). Foto e commenti che il popolo della Rete ha dimostrato di non aver gradito affatto, al punto da far sorgere il sospetto che la scelta di bloccare i due profili sia stata dettata anche da motivi di opportunità.

Intanto il capo della Polizia, Franco Gabrielli, ha inviato una nuova circolare nella quale si raccomanda "massima attenzione" poiché "non si possono escludere azioni ritorsive" nei confronti dei poliziotti e di tutto il personale delle forze dell'ordine in divisa. Un invito insomma a intraprendere ogni iniziativa utile per garantire la massima sicurezza e tutela delle forze dell'ordine, mentre da Berlino arrivano gli auguri in italiano della polizia tedesca ai colleghi feriti.