Giovedì 25 Aprile 2024

Kiev si sveglia in guerra La fuga disperata dei civili

La capitale ucraina attaccata dai jet russi: code chilometriche di auto. Allarmi anti-aerei a ripetizione, le famiglie cercano scampo nella metropolitana

KIEV

Kiev si aspettava l’attacco, non così presto, non così rapido. All’alba di ieri, in uno squarcio rosso segnato dalle esplosioni dei jet di Mosca. L’aviazione militare russa ha preso di mira soprattutto la parte settentrionale della capitale ucraina, in particolare l’aeroporto Antonov di Hostomel che dista meno di una trentina di chilometri dal centro. Una posizione strategica che potrebbe fungere a breve da base d’appoggio per l’atterraggio di aerei carichi di mezzi militari e truppe. Al momento lo scalo è sotto il controllo dei russi, che ormai sono praticamente entrate a Kiev. Dove però le forze ucraine hanno distribuito 10mila fucili automatici ai civili.

Per tutta la mattina sono risuonate le sirene degli allarmi anti-aerei. La metropolitana è diventata terra di rifugio per migliaia di abitanti terrorizzati da una guerra piombata nelle loro strade all’improvviso. Ma Kiev non ha realizzato subito cosa stesse accadendo. Il traffico, fino alle 7 del mattino, è stato regolare. Poi, spettrale, si è levato il suono delle sirene. E a quel punto si è capito che qualcosa di grave stava accadendo. Le macchine si sono fatte più rade, i negozi hanno abbassato le serrande. A quel punto è scoppiato il panico, la gente è salita sulle auto e ha iniziato ad abbandonare la città. Chi scappa e chi arriva. Gli sfollati. Si vedono anche a Kiev. Tante donne, tanti anziani, tanti bambini si rifugiano in metropolitana. Le auto della polizia, d’altra parte, attraverso megafoni improvvisati, incoraggiano la cittadinanza a ripararsi nella metro e nei sottopassi. I bimbi piangono in braccio alle madri, solo i cartoni sui cellulari li placano. Almeno per ora.