Giovedì 18 Aprile 2024

Kaliningrad isolata, Mosca reagisce Vilnius rischia di restare al buio

Ritorsione della Russia, al vaglio lo stop della fornitura di energia alla Lituania dopo il blocco delle merci. Il caso dell’enclave sul tavolo dell’Unione. La Finlandia teme l’attacco russo: "Siamo pronti a resistere"

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VILNIUS (Lituania)

L’interruzione delle forniture di elettricità verso la Lituania: potrebbe essere questa una delle contromisure di Mosca nei confronti di Vilnius, rea di avere bloccato il transito di parte dei prodotti verso l’exclave russa di Kaliningrad in applicazione delle sanzioni Ue. Una risposta che rientrerebbe in quelle decisioni "pratiche e non diplomatiche" evocate dalla portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.

Ma si alza anche qualche voce che fa pensare alla possibilità di un compromesso. "Sono sicuro che la Ue si sia semplicemente dimenticata di noi", ha detto Anton Alikhanov, il presidente della regione di Kaliningrad. Cioè che per errore l’Unione abbia deciso di applicare misure restrittive – compreso il divieto di rifornirsi di acciaio, materiale da costruzione, elettrodomestici e autoveicoli – che non tenevano conto della specificità di questo territorio distante dalla madre Russia e stretto tra i territori Nato di Polonia e Lituania. Anche a Bruxelles qualcuno la pensa allo stesso modo. La questione sarà discussa in seno al Consiglio europeo e "ci si aspetta che la Commissione fornisca un aggiornamento delle sue linee guida alla Lituania nelle prossime 24 ore", assicura una fonte, sottolineando che le sanzioni "non sono mai state disegnate" per colpire beni in transito da una parte del territorio russo a un’altra.

A contrastare con questi segnali di apertura sono le parole del vice ministro degli Esteri russo, Serghei Riabkov, che lancia il sospetto sulla Lituania di avere agito su pressione degli Usa in "un nuovo capitolo della guerra ibrida che i Paesi della Nato e la Ue hanno dichiarato alla Russia". Anche da Helsinki arrivano commenti che contribuiscono a tenere alta la tensione: il capo di Stato maggiore dell’esercito, Timo Kivinen, ha detto che, se attaccata, la Finlandia resisterebbe come sta facendo l’Ucraina, con "un uso massiccio di armi, di potenza di fuoco, forze blindate e aeree".

Mosca, però, non mostra fretta nell’annunciare ufficialmente le contromosse per il blocco parziale di Kaliningrad, probabilmente in attesa dei segnali che verranno dal vertice europeo. Anche se il presidente della commissione Esteri della Duma, Leonid Slutsky, si incarica di evocare la carta energetica, parlando di un possibile taglio delle forniture di elettricità alla Lituania, ancora dipendente per una parte del suo fabbisogno da una rete, denominata Brell, che la collega alla Russia, insieme a Estonia, Lettonia e Bielorussia. Secondo dati dell’operatore del sistema elettrico lituano, Litgrid, lo scorso anno le importazioni dalla Russia non hanno superato il 17% del totale. Ma i Paesi baltici prevedono che non riusciranno a rendersi completamente indipendenti da Mosca prima del 2025.

Nel frattempo Mosca ha confermato di avere ricevuto un messaggio da Washington riguardo la sorte di due cittadini americani, Alexander Drueke e Andy Huynh, catturati in Ucraina e accusati di essere mercenari al soldo di Kiev. Le autorità russe stanno "discutendo" la questione, ha detto Riabkov. In precedenza il portavoce del Dipartimento di Stato, Ned Price, aveva fatto sapere che contatti erano in corso tra gli Usa e la Russia, che minaccia di sottoporre a processo i due, non escludendo che possano essere condannati a morte.

Sul campo la battaglia non si arresta. Colpi di mortaio sparati dalle forze russe hanno provocato oggi la morte di 5 donne nel distretto di Izyum, nell’oblast di Kharkiv, nell’Ucraina orientale. Lo ha riferito il capo dell’amministrazione del distretto, Stepan Maselsky, citato dall’Ukrainska Pravda. La situazione più complessa resta comunque quella del Donbass. "Molto presto i gruppi ucraini di Lyssyshansk e Severodonetsk saranno circondati", ha detto il leader filorusso Andrei Marochko a Rossiia 24. A Zolote e Hirske "c’è un accerchiamento totale dei soldati ucraini", ha aggiunto, sostenendo anche "l’eliminazione di un gruppo di mercenari stranieri". La sacca di resistenza ucraina attorno a Lyssyshansk e Severodonetsk è l’unica che ancora sfugge alle forze russe nella regione di Luhansk, dove da settimane sono in corso feroci combattimenti di artiglieria. La cattura di quest’area è al centro dell’offensiva russa per conquistare l’intero Donbass ucraino.