Martedì 23 Aprile 2024

John Harrison e quella sfida da 20mila sterline per la longitudine

L'invenzione dell'orologiaio inglese consentì di determinare con precisione la longitudine in mare. Ecco come ci arrivò John Harrison, 325 anni fa nacque l'inventore del cronometro marino

John Harrison

John Harrison

Roma, 3 marzo 2018 - Come ci ricorda il Doodle scelto da Google, oggi ricorre il 325esimo anniversario della nascita di John Harrison, un orologiaio inglese dello Yorkshire noto per aver costruito e perfezionato il primo cronometro marino: un rivoluzionario strumento in grado di calcolare la longitudine di un'imbarcazione, ovvero la sua distanza in gradi sull'asse Est-Ovest dal primo meridiano, la linea immaginaria che congiunge i due poli terrestri.

Prima di allora, i marinai dovevano accontentarsi di calcolare solo la latitudine (ovvero la distanza dall'equatore sull'asse Nord-Sud) basandosi sulla posizione del sole o della stella polare. Tuttavia calcolare la longitudine era molto più complesso e spesso errori in questo senso portavano a disastrosi incidenti: come nel 1707, quando 5 navi si scontrarono al largo della Cornovaglia causando la morte di più di 1400 persone. Per risolvere il problema, nel 1714 il governo britannico istituì una commissione apposita (il British Board of Longitude), incaricata di trovare una soluzione. La commissione mise allora in palio 20mila sterline (1 milione e mezzo al cambio di oggi) per chi avesse sviluppato il sistema più accurato per misurare la longitudine in mare.

John Harrison, 325 anni fa nacque l'inventore del cronometro marino

In teoria, già Galileo Galilei Amerigo Vespucci avevano capito che stabilire la longitudine era possibile utilizzando il tempo: infatti, visto che la terra ruota di 360 gradi ogni 24 ore, ogni ora ruoterà di 15 gradi. Ne consegue che se si conosce l'ora esatta nel punto in cui ci si trova e l'ora a longitudine zero (quella che per convenzione è impostata sul meridiano di Greenwich, in Inghilterra) è possibile determinare la propria longitudine. Il problema sta appunto nel calcolare con precisione l'ora in cui ci si trova, cosa non facile soprattutto in mare, dove le variazioni di pressione, umidità e temperatura rendevano impossibile l'accuratezza degli orologi dell'epoca. Con questa idea, John Harrison partecipò alla competizione presentando la prima versione del suo cronometro (l'H1), alta mezzo metro e con un autonomia di 24 ore. Durante i successivi 40 anni l'inventore si dedicò al perfezionamento del dispositivo ma non riuscì a vincere il premio della commissione, almeno non all'inizio.

Fu infatti suo figlio, William Harrison, che nel 1765 riuscì a convincere la giuria con la quarta generazione del cronometro marino (H4) dopo due 'viaggi-test' in Jamaica e alle Barbados contro altri due team che utilizzavano metodi basati sul calcolo astronomico. Tuttavia, anche se l'orologio era accurato, quello che la commissione desiderava era una soluzione pratica in grado di essere prodotta in massa, il che era difficile per un dispositivo così finemente realizzato come il cronometro marino di Harrison. Così alla fine, come riporta la Smithsonian's Time and Navigation series, Harrison ricevette solo 10mila sterline, ovvero metà del premio.