Jane Fonda sfida anche la morte "A 84 anni mi sento giovane"

L’attrice regina del fitness in tv negli anni ottanta: non ho più le mie vecchie articolazioni ma chi se ne frega

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di Viviana

Ponchia

Prima la cattiva notizia. A 84 anni Jane Fonda, regina del muscolo e dello scaldamuscolo, sente di abitare in un corpo che cigola, duole e dalle spalle in su ha smesso di appartenerle. La buona notizia è che malgrado il crollo si sente ancora giovane. Ed è felice. "Sono viva, relativamente in salute per l’età che ho. E lavoro. Allora chi se ne frega se non ho le mie vecchie articolazioni e non posso più sciare, andare in bicicletta o correre. Si può essere davvero vecchi a 60 anni e davvero giovani a 85".

Come contraddirla. C’è chi ha per casa figli ventenni scoraggiati e pronti per la demolizione. E però deve correre dietro a genitori ottuagenari che prima di morire vogliono fare la maratona di New York. Cavalcare il tempo o farsi travolgere non è (quasi) mai una questione anagrafica, almeno con questo abbiamo fatto pace. E non si tratta nemmeno di pigrizia o scarsa manutenzione. Piuttosto di un talento, di una magistrale interpretazione della vita di cui si accetta senza drammi anche il finale. È qualcosa che viene da dentro e su cui non possono intervenire chirurghi o personal trainer. Una sincera simpatia per l’esistenza che sprizza da certi occhi a 17 anni come a 93 anni. Jane Fonda aveva quello sguardo a Venezia nel 1966 di fianco al marito Roger Vadim, tutta vestita di giallo e con una dispettosa collana di pastiglie di corallo. Lo ha prestato a Barbarella e alla sua sosia in calzamaglia quando negli anni Ottanta si è messa al timone della corazzata aerobica. Ha dardeggiato entusiasmo fra il Vietnam e Hollywood, le simpatie comuniste e le videocassette, l’incetta di Oscar, Golden Globe, Emmy e David di Donatello. Hanoi Jane, la chiamavano.

Attivista e ragazza della porta accanto, liberale, femminista, anche molto odiata e sempre lanciata all’arrembaggio con quei denti di cui si perdeva il conto. "Un uomo ha molte stagioni mentre una donna ha diritto solo alla primavera", si lamentava per procura. Parlava per un’amica. Lei è invecchiata per impercettibile disidratazione, il contrario della senescenza per accumulo che cambia i connotati. Senza sottrarsi alla tentazione del ritocco (ma gentile, operato da un saggio) e a una consistenze dose di guai fisici. Il tumore al seno nel 2010. La puntuale spiegazione nel 2018 del perché si facesse sorprendere davanti alle telecamere con una benda sul labbro inferiore: "Mi è stato rimosso un cancro alla pelle. La biopsia dice che andrà tutto bene". E tutti lì a dire ma guarda come invecchia bene, ma come fa. Adesso promuove la serie Netflix Grace e Frankie, due ottantenni che si sono sempre detestate ma diventano amiche quando i mariti confessano di amarsi da anni e di volersi sposare. Anche lì, vecchiaia non vista come condanna ma come "giro della vittoria", dove spunti per farsi un risata si trovano sempre. Ma lei ci crede davvero, non è solo promozione. Come quando sudava in prima linea agli albori del fitness e ci metteva glutei e cervello. Con quello stacco di coscia inarrivabile che qui da noi veniva attribuito al sole californiano. E ancora non le bastava: a 73 anni, mentre le coetanee riponevano le armi, lei lanciava su dvd su programma di allenamento per carampane.

"Sono cosciente del fatto di essere sempre più vicina alla morte ma non mi dà molto fastidio", dice oggi. In effetti perché pensarci, c’è tanto da fare. Ad esempio farsi arrestare tutti i venerdì per amore dell’ambiente. Prendendo esempio da Greta Thunberg, però con il sorriso, ha dimostrato che non esiste età per creare un futuro migliore e si è messa di impegno per trascorrere il compleanno in cella. È stata rilasciata su cauzione ma il suo cappotto rosso e le manette restano indimenticabili. E allora, vogliamo uscire di scena e basta solo perché la rotula vacilla? "Mi dà fastidio che il corpo non sia più il mio – ammette – le ginocchia non sono più mie, i fianchi non sono più miei, la spalla non è la mia". Però malgrado tutto questo: chi se ne frega.