Mercoledì 24 Aprile 2024

Ius Scholae, Cei in campo "Troppi ragazzi aspettano"

I vescovi a favore della riforma: "Il Paese è cambiato, la politica ne tenga conto". Stoccata ai veti della destra: "Inutile contrapporre questo tema al caro-bollette"

Migration

di Elena G. Polidori

Il nuovo corso della Cei (la Conferenza episcopale italiana) targata Matteo Maria Zuppi muove un nuovo passo in avanti con una forte presa di posizione a sostegno dello Ius Scholae avversato da Lega e Fratelli d’Italia ("Non perdiamo tempo – intima Francesco Lollobrigida, capogruppo della Meloni alla Camera – ci sono altre priorità"), ma su cui, invece, Forza Italia – con Antonio Tajani – sembra aprire uno spiraglio di trattativa.

"La riforma della cittadinanza con lo Ius Scholae va incontro alla realtà di un Paese che sta cambiando – dice monsignor Gian Carlo Perego, presidente della commissione Cei sui migranti – e spero che le ragioni e la realtà prevalgano rispetto ai dibattiti ideologici per il bene non solo di chi aspetta questa legge, ma anche dell’Italia che è uno dei Paesi più vecchi". E a quelle forze politiche che affermano che questa legge, fortemente sostenuta dal Pd, non sia una priorità, il presule replica: "Ne parliamo da almeno quindici anni, contrapporre il caro-bollette (come fa la Lega, ndr) non ha senso, la realtà parla di un milione e quattrocentomila ragazzi, dei quali 900mila alunni delle nostre scuole e gli altri che hanno più di 18 anni, che aspettano di essere cittadini italiani. Di questo dovrebbe tenere conto tutta la politica. È un’Italia che è cambiata, con cinque milioni e mezzo di migranti che sono un mondo di famiglie, di studenti, di lavoratori".

L’iter della legge riprenderà martedì (alla Camera, di pari passo con quello relativo alla liberalizzazione della cannabis), ma la Lega ha presentato già 1500 emendamenti per bloccarlo. Quindi, anche se il testo venisse approvato a Montecitorio, dovrebbe poi passare al Senato, una sorta di Vietnam combattuto a colpi di emendamenti e interventi a raffica del centrodestra. Sostiene Luigi Di Maio, di Insieme per il futuro: "Mi auguro si trovi un compromesso in Parlamento, il dibattito parlamentare va rispettato, quello che mi sconcerta è che si usi come una bandierina per picconare il governo". Antonio Tajani, coordinatore di Forza Italia, apre:"Sullo Ius Scholae siamo favorevoli al principio, ma deve esserci veramente un percorso di formazione per il giovane straniero, almeno 8 anni di scuola con l’esame di terza media. Cinque anni come propone la sinistra non bastano".