Mercoledì 24 Aprile 2024

Italiani sempre più connessi Il grande boom delle smart tv

Il rapporto Censis-Auditel: i televisori intelligenti sono aumentati del 210 per cento. Ma ci sono ancora tre milioni di famiglie che hanno un apparecchio che non si connette al web

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di Giulia Prosperetti

Gli italiani sono sempre più connessi, ma chi pensava che il digitale avrebbe fatto scomparire la tv si sbagliava. Mentre il Paese corre verso i 120 milioni di schermi (119,4 milioni nel 2022 contro i 117 del 2017), pari a 5 per famiglia, il televisore continua a conservare un ruolo centrale trasformandosi in una sorta di hub volto a trainare l’Italia verso la modernità equilibrando, nella sua veste smart, la tendenza all’individualismo nella fruizione dei contenuti dettata dallo strapotere di smartphone e tablet. A crescere sono anche i consumi della digital life: nel 2021 gli italiani hanno destinato 10 miliardi e 632 milioni di euro (valore medio pro capite di 180 euro, +49,4% negli ultimi quattro anni) all’acquisto di computer, tablet e smart tv, e nell’ultimo anno la spesa per la telefonia ha raggiunto un valore complessivo di 7 miliardi e 865 milioni di euro (133 euro pro capite). Questo il quadro tracciato dal Quinto Rapporto Auditel-Censis ‘La transizione digitale degli italiani’, presentato ieri a Palazzo Giustiniani.

Al primo posto, fra i device, ci sono 48 milioni di smartphone, aumentati di oltre 6 milioni dal 2017 ad oggi, seguiti dai circa 43 milioni di televisori presenti nel 97,3% delle abitazioni. Dei 120 milioni di dispositivi presenti in Italia, sono 93 milioni e 200mila quelli connessi a internet, in crescita di quasi 20 milioni in soli cinque anni (nel 2017 erano meno di 74 milioni). Un boom sul quale ha influito la grande diffusione delle Connected TV (Smart TV o TV con dispositivi esterni connessi): sono 16 milioni e 700mila gli apparecchi di questo tipo in crescita del 210,9% rispetto al 2017, che in valore assoluto significa oltre 11 milioni di apparecchi televisivi connessi in più negli ultimi cinque anni. Oltre alla tv, l’87,2% delle famiglie italiane ha in casa almeno un dispositivo connesso e quasi 5 milioni di famiglie dispongono di un kit completo che comprende almeno una smart tv, uno smartphone, un computer e un tablet. Aumentano anche i pc collegati, fissi o portatili, che sono 20 milioni e 700 mila (+7,6% dal 2017), e i tablet, che sono 7 milioni e 700 mila (+ 4,4% dal 2017 ad oggi).

"Dal Rapporto – ha spiegato il presidente di Auditel, Andrea Imperiali – emergono la centralità della tv che fa da motore al processo di trasformazione del Paese in chiave digitale; una crescente adesione alla banda larga, che si configura sempre più come bene di prima necessità; e un ulteriore aumento delle dotazioni, in particolare degli smartphone e delle smart tv, che innalza il numero degli schermi connessi al picco di circa 100 milioni".

Alla base dell’aumento delle smart tv – come ha rilevato Imperiali – vi è "il contributo dello switch off" che nel 2023 porterà a un "ulteriore balzo in avanti". Ci sono, infatti, ancora 3 milioni e 500mila televisori che risalgono a prima del 2011 e oltre 11 milioni di televisori di cui non è possibile ricostruire con esattezza la data dell’acquisto. Sebbene i dati siano incoraggianti, sul fronte della digitalizzazione c’è ancora molto da fare. Restano 2 milioni e 300mila nuclei familiari (9,6%), dove vivono circa 3 milioni di individui, per la quasi totalità over 65enni, che non sono collegati. Tremila nuclei, inoltre, non hanno nessun device e quasi 2 milioni di famiglie possiedono solo la tv lineare e non hanno neppure lo smartphone. Per compiere l’ultimo salto nella modernità sarà decisivo il Pnrr che ha destinato 6,7 miliardi di euro per connettere tutta l’Italia entro il 2026 con reti ad altissima velocità. "I prossimi cinque anni – ha affermato Giuseppe De Rita, presidente del Censis – saranno decisivi per promuovere l’inclusione di chi è rimasto fuori dal digitale".