Mercoledì 24 Aprile 2024

Italia viva sulle barricate contro i grillini "Vogliono colpire le banche e i giornali"

Ai renziani offerti tre ministeri di peso (Difesa, Lavoro e Infrastrutture) però la trattativa resta in salita sui fondi europei. Anche su riforme istituzionali e legge elettorale non c’è accordo: "Certe posizioni dei pentastellati sono inspiegabili"

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di Ettore Maria Colombo

"Su Mes, giustizia, economia e lavoro non ci siamo" dicono in coro i big renziani. Gli stessi, però, tentati dalle offerte di Pd e M5s sui posti (Boschi alle Infrastrutture, Rosato alla Difesa, Bellanova al Lavoro). "I 5Stelle dicono no a tutto" sbottano fonti di Iv, e aggiungono: "Se Fico porta al Colle un documento con troppe distanze e poche convergenze, non c’è la maggioranza. Mattarella agirà di conseguenza".

Ecco anche il motivo per cui Renzi insiste sui programmi. "Documento scritto, non vaghe promesse. Temi, non nomi. Disponibili e collaborativi, senza veti e senza pregiudizi". Così scrive Renzi nella chat interna dei parlamentari di Iv. E poi: "Vediamo domani (oggi, ndr) come il Presidente incaricato (Fico, ndr) immaginerà di muoversi. Speriamo in passi in avanti" le parole del lupo famelico che, per un giorno, sembra indossare i panni del mansueto agnello. Il lupo, però, perde il pelo, ma non il vizio. Infatti, ai suoi fedelissimi confida: "Da parte nostra c’è la volontà di trovare un accordo, ma non a tutti i costi. Pd e 5 Stelle si sono arroccati sul nome di Conte, ma non solo su quello. Non vogliono cambiare su niente sull’Economia (Gualtieri, ndr), sono disposti a cedere solo sulla Giustizia (Bonafede, ndr). Anche agli Esteri (Di Maio, con cui Renzi ha un conto in sospeso da tempo, ndr) non vogliono cambiare". "Morale, non vogliono il Conte ter – constata amaro Renzi – ma il Conte bis bis. La loro è una posizione inspiegabile. Se non si trova la quadra, mercoledì nascerà un governo istituzionale. Noi lavoriamo a un governo politico – chiude con i suoi – ma il Conte ter al momento lo vedo lontano…".

Vero è che, dentro palazzo Montecitorio, ieri si è trattato fino allo spasimo. Al primo piano, nella sala della Lupa il tavolo ufficiale, quello che vedeva al lavoro i capigruppo dei partiti di maggioranza (più i Responsabili di Tabacci). Fuori, tra collegamenti Zoom, WhatsApp e telefonate varie, il presidente incaricato Fico auscultava i vari leader di partito chiedendo loro la quadra sui posti e sui dicasteri. Il punto è che, a ieri sera tardi, la quadra non c’era e Renzi già tuonava contro gli ’spacchettamenti’ per avere più posti. Poi i temi. Sul Mes, le urla uscivano dalla sala della Lupa. Iv, spalleggiata in questo caso dal dem Marcucci e persino dal centrista contiano Tabacci, chiedevano ai 5Stelle di ragionare ad accedere a un utilizzo parziale del Mes. Il capogruppo pentastellato alla Camera, Crippa, rispondeva con un duro "no e poi no, mai, per noi il Mes non esiste" e, in un turbinio di provocazioni continue, i 5Stelle arrivavano a chiedere "la nazionalizzazione immediata delle banche" e "l’azzeramento dei fondi pubblici per l’editoria".

Anche su riforme istituzionali e legge elettorale non c’è accordo ma stavolta è Iv contro tutti. Roberto Giachetti lancia una proposta di legge per istituire una commissione bicamerale sulle Riforme da affidare all’opposizione, uno dei tanti ami lanciati da Renzi in direzione di Forza Italia, che aspetta solo che Renzi rompa definitivamente con i suoi ex alleati per dire sì a Mattarella a un governo istituzionale.

Per Renzi sarebbe "una grande vittoria" ottenere – oltre alle teste di Bonafede, Catalfo, Gualtieri e Pisano – quelle dei presidenti di Inps (Tridico) e Anpal (Parisi) ma la vera testa che vuole veder rotolare dalla ghiogliottina è quella di Conte.