Mercoledì 24 Aprile 2024

Italia pronta ad accogliere 900mila profughi

Corridoi speciali per i minorenni. Gli ucraini residenti in Italia sono 250mila, molti saranno raggiunti dai parenti

Migration

di Elena G. Polidori

Sull’Italia si sta per infrangere una delle ondate più imponenti di profughi degli ultimi anni: forse oltre le 900mila persone stimate ieri dall’Associazione Italia-Ucraina, molto attiva in queste ore nel gestire l’emergenza e di cui il nostro Paese ha intenzione di farsi totalmente carico: "L’Italia – ha infatti sottolineato il premier Mario Draghi – non si girerà dall’altra parte". Sempre in queste ore si stanno organizzando corridoi umanitari speciali per i minori profughi, reti e sistemi di accoglienza, con le Regioni e le prefetture mobilitate per far fronte all’emergenza. Gli ucraini in Italia sono circa 250mila. Molti di loro hanno parenti che cercheranno di raggiungerli, e ogni famiglia ucraina ha in media 2-3 figli. Chi vive qui è poi in gran parte perfettamente integrato e ha un lavoro. Nel complesso però, man mano che i tempi della guerra si allungano, la situazione si fa "sempre più grave – ha spiegato ancora Draghi –. L’Unhcr stima che gli sfollati interni potrebbero raggiungere i 6-7,5 milioni e i rifugiati fra i 3-4 milioni. Sono anche stimate in circa 400 mila le persone che hanno lasciato l’Ucraina, in direzione principalmente dei Paesi vicini". E sempre nei prossimi mesi, secondo le Nazioni Unite, saranno "18 milioni le persone che potrebbero necessitare di aiuti umanitari".

A preoccupare sono in particolare i bambini rimasti soli e domani a Bruxelles si riuniranno i ministri dell’Interno per dare il via libera alla direttiva sulla protezione temporanea dei migranti. Si tratterebbe in sostanza di un visto di un anno, rinnovabile, che "eviterebbe – è ancora Draghi a parlare – di dover attivare onerose procedure di asilo dopo i 90 giorni di soggiorno senza visto". La direttiva, inoltre, non contempla quote obbligatorie per i vari Paesi: saranno i profughi a scegliere dove andare. Sul territorio italiano la macchina è in movimento: il governo ha detto sì all’incremento di 13mila posti nei Centri di accoglienza straordinaria (Cas) e altri 3mila nel Sai, il Sistema di accoglienza e immigrazione che si basa su una distribuzione diffusa in famiglie che di recente ha accolto migliaia di afghani. Nelle prefetture sono state già convocate riunioni operative, e la rete della Chiesa ha attivato iniziative di solidarietà. Anche le Regioni sono in campo. Intanto, si registrano i primi arrivi. "A oggi sono oltre 600 le famiglie piemontesi disponibili ad accogliere profughi", dichiara il governatore Cirio. In Trentino sono 30 i cittadini ucraini che si sono registrati in Provincia, domani ne arriveranno altro 50. A Milano, dove sono 8mila gli ucraini residenti, il Comune sta organizzando una "prima accoglienza d’emergenza". Nelle Marche la Regione pensa di mettere a disposizione i 40 posti del Covid hotel di Porto Sant’Elpidio. A Napoli saranno accolti all’Ospedale del mare che può ospitare fino a 168 persone.