Martedì 23 Aprile 2024

Italia alle urne, l’incognita è l’affluenza I virologi: andate a votare con tranquillità

Oggi e domani seggi aperti per il referendum sul taglio dei parlamentari, le elezioni in sette regioni e le amministrative

L’effetto Covid sulle sfide regionali e sull’esito del referendum si chiama astensionismo e potrebbe fare davvero la differenza in quelle che sono considerate le regioni in bilico come la Puglia. Ma anche come la Toscana, la madre di tutte le sfide di questa tornata elettorale, il risultato potrebbe essere fortemente influenzato dalla presa di distanza dai seggi da parte di soggetti deboli e anziani, timorosi di andare incontro ad assembramenti e lunghe code. Anche se sono gli stessi virologi, come per esempio Fabrizio Pregliasco, a rassicurare: "Andate a votare in tranquillità, ormai sappiamo come organizzare al meglio una situazione come questa. È nella responsabilità di tutti fare le cose al meglio per poter garantire un impegno democratico fondamentale".

D’altra parte, Matteo Salvini l’aveva detto chiaramente pochi giorni fa a Firenze: "Il vero avversario della Ceccardi non è Giani, ma l’astensionismo".

Stessa questione anche nelle Marche, dove la sfida tra Maurizio Mangialardi, sindaco uscente Pd di Senigallia (Ancona) ed ex presidente di Anci Marche, e Francesco Acquaroli, deputato di Fratelli d’Italia ed ex sindaco di Potenza Picena (Macerata), potrebbe essere influenzata dalle assenze ai seggi.

La Puglia è l’altra regione su cui il centrodestra punta molto anche per provare a dare la spallata al governo Conte, ma dove l’astensionismo può fare davvero la differenza. A contendersi una vittoria, molto probabilmente sul filo di lana, saranno Michele Emiliano (centrosinistra) e Raffaele Fitto (centrodestra), con un quadro che vede il governatore uscente indebolito dal mancato accordo a livello locale tra Pd ed M5s, mentre il centrodestra si è compattato sul nome dell’europarlamentare, già governatore dal 2000 al 2005.

Decisamente meno dipendenti dall’affluenza alle urne la sfida ligure (tra il governatore uscente Giovanni Toti e il giornalista Ferruccio Sansa, sostenuto da Pd e M5s), quella campana (Vincenzo De Luca contro Stefano Caldoro) e quella Veneta, con il governatore uscente leghista, Luca Zaia, che si avvia a una riconferma con numeri decisamente lusinghieri. Da ricordare che si voterà anche in quasi mille Comuni e per le suppletive in Sardegna e Veneto.

Tra i comuni figurano diversi capoluoghi di provincia, tra cui Aosta, Arezzo, Bolzano, Chieti, Crotone, Fermo, Lecco, Macerata, Mantova, Matera, Reggio Calabria, Andria, Trento e Venezia (tre sono anche capoluoghi di regione). Per cinque nuovi Comuni si voterà per la prima volta: si tratta di Borgo d’Anaunia, Novella, San Michele all’Adige e Ville di Fiemme in provincia di Trento e di Presicce-Acquarica in provincia di Lecce.

L’astensionismo non potrà compromettere invece il risultato del referendum che, essendo confermativo, non necessita del quorum per risultare valido. Ma i numeri dei Sì e dei No saranno comunque importanti per misurare – e pesare politicamente – quanto la battaglia dei 5 Stelle di governo per il taglio del numero dei parlamentari sia stata condivisa (e sentita) dai cittadini italiani.

Elena G. Polidori