Sabato 20 Aprile 2024

Italia 2050: gli anziani il triplo dei giovani

L’Istat fotografa il futuro demografico del Paese. In 30 anni la popolazione calerà di 6 milioni di persone. Sempre più coppie senza figli

di Ettore Maria Colombo

Tra meno di trent’anni, in Italia ci saranno tre anziani ogni ragazzino under 14. E l’età media (oggi a 45,7 anni) supererà i 50 anni. La fosca previsione arriva dall’Istat, che ieri ha sfornato il consueto report sull’andamento demografico, restituendo la fotografia di un Paese che si svuota (12 milioni in meno al 2070), fa sempre meno figli e dove i giovani under 18 sono ‘primule rosse’.

DECESSI E NASCITE

L’Italia invecchia, e rapidamente: i decessi potrebbero arriverà a ‘doppiare’ le nuove nascite. L’anno maledetto, o spartiacque, è stato il 2007: da allora il ricambio naturale è negativo e la popolazione cala, nonostante la parziale compensazione dei migranti (soggiornanti). Ma, spiega l’Istat, le previsioni di nascite e decessi ingigantiscono il processo, anche se è possibile aspettarsi un riassestamento, dopo lo shock della pandemia. Nel 2048 le morti possono, addirittura, raddoppiare le nascite. Un quadro da tregenda che restituisce un "potenziale quadro di crisi demografica": la popolazione residente è in decrescita, dai 59,6 milioni al primo gennaio 2020 a 58 milioni nel 2030, a 54,1 milioni nel 2050, per arrivare a 47,6 milioni nel 2070, meno 12 milioni. Allo stesso tempo, l’età media della popolazione potrebbe arrivare a 50,7 anni entro il 2050, a fronte degli attuali 45,7 anni.

SEMPRE PIÙ ANZIANI

Alla stessa data gli over 65 sarebbero il triplo dei ragazzi fino a 14 anni. Attualmente la popolazione di 65 anni e più rappresenta il 23,2% del totale, quella fino a 14 anni il 13%, quella nella fascia 15-64 anni il 63,8%, mentre l’età media si è avvicinata al traguardo dei 46 anni. Ma, entro il 2050, gli over 65 potrebbero rappresentare il 35% della popolazione e, di contro, i giovani fino a 14 anni, nonostante una possibile ripresa delle nascite, potrebbero non superare, entro il 2050, che l’11,7% del totale. "Comunque vada – spiega l’Istat – sarà necessario adattare ancor più le politiche di protezione sociale a una quota così crescente di popolazione anziana" perché "non solo vanno valutati gli effetti sul mercato del lavoro e sulla programmazione economica futura, ma anche la pressione che il Paese dovrà affrontare nel cercare di mantenere l’attuale livello di welfare". Un welfare sempre più a rischio. Tanto più che, da qui a 20 anni, sono 10,3 milioni le persone destinate a vivere da sole, con una "ricaduta sociale importante" perché è nelle età avanzate che aumentano le persone sole.

SOLO IN DUE

In questo scenario, cambiano anche le famiglie. Le coppie con figli, tra il 2020 e il 2040, potrebbero passare da 8,3 milioni a 6,4 milioni (con un calo del 23%) e le coppie senza figli aumentare da 5,1 a 5,7 milioni, fino al possibile sorpasso, sulle famiglie con figli, nel 2045. Inoltre, "l’instabilità coniugale, sempre più diffusa", farà aumentare le famiglie composte da un genitore solo, maschio o femmina, con uno o più figli. Nel 2020, i mono-genitori sono, in totale, 2,8 milioni, per lo più madri (2,2 milioni) che padri (600mila), ma nel 2040 i padri soli possono arrivare a 9mila, "vere micro-famiglie".