Covid, Iss: "Rt cala a 1,43, ma 20 regioni a rischio"

Il monitoraggio Iss-ministero della Salute relativo al 2-8 novembre aggiornato all'11 novembre: "Rischio elevato di epidemia in tutto il paese". E avverte: "Evitare contatti fuori dal proprio nucleo familiare"

Coronavirus (Ansa)

Coronavirus (Ansa)

Roma, 13 novembre 2020 - "L'epidemia in Italia, seppur intensificandosi per gravità a causa di un aumentato impatto sui servizi assistenziali, mostra una lieve riduzione nella trasmissibilità rispetto alla settimana precedente che, sebbene ancora molto elevata, potrebbe costituire un segnale precoce di impatto delle misure di mitigazione". E' quanto rileva il monitoraggio Iss-ministero della Salute, relativo al 2-8 novembre (aggiornato all'11 novembre). In questo periodo, l'indice di trasmissibilità Rt, calcolato sui casi sintomatici, è pari a 1,43: si riscontrano valori medi di Rt superiori a 1,25 nella maggior parte delle Regioni/PA italiane e superiori a uno in tutte Regioni/PA. Sono 20 le regioni classificate a rischio alto con una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese, configurando di fatto su tutto il territorio nazionale un rischio elevato di epidemia, per cui "si invitano le Regioni/PA a realizzare una continua analisi del rischio, anche a livello sub-regionale", si legge nel report. 

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Ma sopratutto, continua il rapporto, emergono "forti criticità dei servizi territoriali e il raggiungimento attuale o imminente, in un numero crescente di Regioni/PA, delle soglie critiche di occupazione dei servizi ospedalieri. Ciò interessa l'intero territorio nazionale. 12 regioni all'11/11/2020 avevano superato almeno una soglia critica in area medica o terapia intensiva. Nel caso si mantenga l'attuale trasmissibilità, quasi tutte le Regioni/PA hanno una probabilità maggiore del 50% di superare almeno una di queste soglie entro il prossimo mese". Questa settimana si osserva, inoltre "un ulteriore forte incremento dei casi, che porta l'incidenza negli ultimi 14 giorni a 648,33 per 100.000 abitanti".

Per fronteggiare l'ondata, è "necessaria una drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone, in modo da alleggerire la pressione sui servizi sanitari. E' fondamentale - si raccondano Iss e ministero della Salute - che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile". 

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