Ispettori nel liceo delle molestie I prof: dai ragazzi una lezione

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All’istituto “Valentini-Majorana”di Castrolibero, nell’occhio del ciclone per le accuse di molestie rivolte ad un professore da una studentessa che ha presentato denuncia ai carabinieri, sono ore di tensione. Mentre i ragazzi proseguono l’occupazione avviata una settimana fa, la procura di Cosenza apre un’inchiesta conoscitiva e il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi (foto), dopo aver espresso "vicinanza ai ragazzi", spedisce in Calabria gli ispettori per un’indagine interna. Appena arrivati, gli ispettori incontrano una delegazione degli studenti. L’incontro si protrae due ore. "Siamo delusi – è il commento dei giovani –. Nulla di concreto. Per questo abbiamo deciso di continuare la protesta". Insomma, il caso non si smonta e si arricchisce di accuse di bullismo dalle cattedre. Subito dopo gli ispettori convocano la dirigente Iolanda Malettadella per la quale i genitori di alcuni studenti chiedono la rimozione "per evidenti incapacità", con contestuale nomina di un commissario "che ripristini l’ordine e consenta ai ragazzi di riprendere il corso di studi in sicurezza, competenza e serenità". Ma la novità è la lettera inviata agli studenti da 6 professori (sui 140 deell’istituto). "Carissimi ragazzi – riporta la missiva –: questa volta la lezione ce l’avete data voi. E bella grande. Siamo i vostri docenti, vi vediamo tutti i giorni. Vi giudichiamo con un voto, ma non vi conosciamo. È forse colpa di un mestiere sempre più difficile, in una istituzione troppo spesso chiusa e burocratica come la scuola. Ma ciò che è successo ci ha posto di fronte ad una dura realtà e siete stati voi a sbattercela in faccia. Forse non siamo stati in grado di ascoltare, vedere e capire il disagio che pervadeva nel profondo questa scuola. E di questo, noi tutti, non possiamo non sentire il rimorso. Al di là di come finirà questa vicenda dal punto di vista giudiziario, il tema che ci avete posto è quindi molto più grande, per certi versi anche più grave. A cominciare da quello di superare fino in fondo una cultura sessista e del possesso, certa concezione predatoria della relazione tra i sessi. Quando rientreremo in classe, insieme dovremo lavorare su come tornare ad essere davvero una comunità".

red. int.