Giovedì 18 Aprile 2024

Trivelle alle isole Tremiti, ira dei Verdi: "Autorizzate per 1.928 euro l'anno"

L'ironia e l'amarezza del sindaco, Antonio Fentini: "Di fronte a questa somma, cosa vuole che le dica? Se serve a risanare il bilancio dello Stato, ben venga". Il governatore della Puglia, Michele Emiliano: "Le Regioni sollevino subito un conflitto di attribuzione"

Isole Tremiti (Ansa)

Isole Tremiti (Ansa)

Roma, 10 gennaio 2015 - E' una polemica fatta, oltre che sulla tutela dell'ambiente, anche di cifre e 'prezzi' quella sulle trivelle alle isole Tremiti. I Verdi hanno annunciato che nel paradiso dell'Adriatico sono state autorizzate le ricerche petrolifere con un decreto del ministero per lo Sviluppo Economico, per la cifra di 1.929,292 euro l'anno. Il leader della Federazione, Angelo Bonelli, accusa: "Il ministero dello Sviluppo Economico ha autorizzato le ricerche di petrolio di fronte a uno dei gioielli ambientali più importanti d'Europa: le isole Tremiti", precisando che "il 22 dicembre 2015 con decreto n.176 è stato conferito il permesso B.R274.EL alla società Petroceltic Italia Srl". L'esponente dei Verdi rileva che le ricerche petrolifere riguarderanno "una superficie di 373,70 chilometri quadrati ed in un'area dalla ricca biodiversità marina" e che "verranno utilizzate le tecniche più devastanti, come l'air gun, per le ricerche di idrocarburi. La Petroceltic Italia, prosegue, pagherà allo Stato italiano la cifra di euro 5,16 per chilometro quadrato, per un totale di 1.928,292 euro l'anno".

Ma la denuncia dell'esponente dei Verdi non si ferma alle Tremiti. "Sono in corso di autorizzazione" - secondo Bonelli - altri permessi in un'area di 4.124 chilometri quadrati davanti all'isola di Pantelleria e nel golfo di Taranto, per estensione di 4.025 chilometri quadrati, "a favore della Schlumberger Italiana". Sempre a Pantelleria, prosegue, "è stato sospeso un permesso all'Audax Energy, non revocato, in attesa di un idoneo impianto di perforazione". Complessivamente, aggiunge Bonelli, "in Italia sono vigenti permessi di ricerca per idrocarburi per un totale di 36.462 chilometri quadrati". Di questi permessi, 90 riguardano la terraferma, per una superficie di 27.662,97 chilometri quadrati; le autorizzazione per i fondali marini sono 24, per 8.800 chilometri quadrati: "Si sta perforando - osserva - un territorio equivalente a quello di Lombardia e Campania messe insieme". Per Bonelli "l'Italia deve fermare le trivelle, non i referendum, valorizzare i suoi tesori ambientali, tutelare l'economia della pesca, dell'agricoltura e del turismo che sono messe a rischio dalle tecniche invasive e distruttive di perforazione. Il futuro - conclude non è il petrolio, ma una politica energetica 100% rinnovabile".

Ironico, ma soprattutto amaro il commento del sindaco delle Isole, Antonio Fentini: "Di fronte a questa somma, cosa vuole che le dica? Se serve a risanare il bilancio dello Stato, ben venga". E ancora: "Ho ricevuto la comunicazione da Roma tre giorni fa ed ho chiamato subito il presidente della Regione Puglia - riferisce il sindaco - ma io mi chiedo: può un governo decidere senza tenere conto del parere delle Regioni, alcune delle quali hanno proposto i referendum contro le trivellazioni? Noi siamo un piccolo comune, abbiamo fatto insieme ad altri diverse manifestazioni, qui e a Peschici, Manfredonia, anche con il compianto Lucio Dalla. Tutto per fermare questa idea". Per il primo cittadino delle Tremiti le tecniche che dovrebbero essere usate per le ricerche di idrocarburi in mare sarebbero peraltro molto invasive. "Verrebbero utilizzate piccole esplosioni che fanno impazzire la fauna marina. Tutto questo in Puglia, dove ci sono 135mila addetti alla pesca. Per non parlare dei danni che ci sarebbero per il turismo, altra nostra risorsa".

Il governatore della Puglia, Michele Emiliano (Ansa)Dura presa di posizione anche del governatore della Puglia, Michele Emiliano: "Le Regioni proponenti i referendum non devono fare passi indietro. Dovranno elevare subito conflitto di attribuzione nei confronti dello Stato davanti alla Corte Costituzionale per alcune norme dell'emendamento natalizio che hanno scippato al popolo italiano la possibilità di esprimersi in sede referendaria sul punto di restituire o meno alla Conferenza delle Regioni il potere di decidere se e dove sia possibile trivellare a fini di ricerca petrolifera". Emiliano aggiunge: "Trivellare il nostro mare è una vergogna e una follia. Trivellare al largo delle Tremiti o di Pantelleria, o nel Golfo di Taranto, poi, griderebbe vendetta se la notizia di oggi fosse confermata dal governo. Non può essere che la volontà di ben dieci Regioni di tutelare il loro mare sia sbeffeggiata". Il governatore sottolinea che "l'emendamento 'nataliziò del governo non può essere un trucco per ammansire le Regioni italiane, ed in particolare quelle del Sud, per poi trivellare ovunque come se niente fosse, una volta superata l'emergenza della reazione dell'opinione pubblica. Resta il fatto che almeno un quesito dei sei sarà sottoposto a referendum. Quest'ultimo è sopravvissuto a questo emendamento natalizio e alle norme dello Sblocca Italia".