Mercoledì 24 Aprile 2024

"Isabella Noventa morta per un gioco erotico". Confessione choc dell’amante

Padova, Freddy accusato di omicidio dal giudice. "Fatto tutto da solo"

Isabella Noventa

Isabella Noventa

Padova, 19 febbraio 2016 - Un gioco erotico portato agli estremi, e alla fine il tragico incidente. La confessione che mancava è arrivata ieri mattina dalle dichiarazioni spontanee di Freddy Sorgato, durante l’udienza di convalida del fermo. Davanti al Gip, Cristina Cavaggion, l’uomo ha ammesso l’omicidio della fidanzata Isabella Noventa, svanita nel nulla la notte del 15 gennaio, aggiungendo di aver fatto tutto da solo.

È stato il suo avvocato, Massimo Malipiero, a riferire le parole dell’autotrasportatore, che fino a quel momento aveva sostenuto la tesi della scomparsa volontaria architettando anche la famosa scena del piumino bianco per depistare le indagini, con la complicità dell’amica tabaccaia, Manuela Cacco. Dunque, secondo quest’ultima versione, la sera della scomparsa Freddy e Isabella avevano mangiato insieme una pizza e dopo erano andati nella villetta dell’uomo, a Noventa Padovana. Lì si erano lasciati andare alla passione, scivolando in un gioco erotico che sarebbe sfuggito al loro controllo, fino al soffocamento della donna. Sorgato ha anche indicato al giudice il luogo dove ha gettato il corpo di Isabella, nel canale del Piovego che scorre proprio dietro la sua casa e dove ieri pomeriggio è tornato per fornire dettagli più precisi. E mentre i sommozzatori concentravano le ricerche in quel tratto di fiume, sono arrivati sul posto anche il fratello della vittima, Paolo Noventa, e l’ex marito Piero Gasparini.

DA PARTE SUA la sorella di Freddy, Debora, che come lui si è avvalsa della facoltà di non rispondere, ha reso solo una dichiarazione lapidaria per dire che non c’entra niente con la morte della segretaria 55enne. Quanto a Manuela Cacco, si è detta estranea al delitto spiegando che quando ha incontrato Freddy la sera era completamente all’oscuro di quanto avvenuto nella villetta. Come riferisce il suo legale, Alessandro Menegazzo: «Manuela ha detto al giudice che si era recata a casa dell’uomo perché dovevano andare a ballare, che non aveva notato niente di strano e che Debora non c’era. Ha anche raccontato la sua verità sul giubbotto bianco e cioè che quando ha chiesto il motivo per cui doveva indossarlo l’uomo le ha risposto solo perché ho fatto una cosa. Lei non sapeva niente della morte di Isabella. Ed era innamorata di Freddy». Però ha accettato anche di andare fino a piazza dei Signori, con il piumino indosso, e di attraversarla a piedi nascondendo il volto sotto il cappuccio prima di concludere la serata in discoteca con il suo ballerino del cuore. Peccato che durante la passeggiata sotto le telecamere di sorveglianza abbia dimenticato di nascondere anche la sua borsa a tracolla: così gli investigatori si sono definitivamente convinti che quella era solo una messinscena per nascondere l’omicidio.

È evidente che le dichiarazioni rilasciate ieri dalla tabaccaia, ma soprattutto quelle di Freddy, tendono a negare la premeditazione e a far propendere i giudici per l’omicidio d’impeto. Ma nonostante il tentativo di alleggerire le posizioni dei tre indagati il Gip ha deciso di convalidare tutti i fermi e di negare i domiciliari richiesti dai legali. Segno che per la Procura l’impianto accusatorio resta valido.