Scuola Texas: Irma e Eva, maestre coraggiose. Hanno fatto scudo ai bimbi

Il sacrificio delle insegnanti durante la strage a Uvalde

Tra un giorno sarebbero andati tutti in vacanza, sono invece finiti all’obitorio: 19 bambini e due delle loro maestre di quarta alla Robb Elementary School di Uvalde, Texas, sono le ultime vittime innocenti dell’America delle armi facili. Uziyah Garcia, 9 anni, era il più piccolo: "Il bambino più dolce, e non perché era mio nipote", ha raccontato tra le lacrime Manny Renfro, il nonno. Irma Garcia, maestra da 23 anni, ne aveva 43. Lascia quattro figli orfani, nel 2019 era stata nominata Maestra dell’anno. "La mia ’Tia’ non ce l’ha fatta, si è sacrificata proteggendo i bambini nella sua classe, vi prego di pensare alla mia famiglia quando pregate, IRMA GARCIA È IL SUO NOME ed è morta da EROE. Era amata da molti e ci mancherà davvero", scrive di lei il nipote sui social. Con la collega Eva Mireles, che insegnava alla Robb da 17, ha fatto scudo con il proprio corpo ai piccoli allievi – ha riferito la polizia – e pagato con la vita per questo atto di coraggio. Mireles aveva 44 anni e lavorava nel distretto scolastico da 17. Era sposata con un ufficiale di polizia e aveva una figlia che frequenta il college.

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Irma Garcia (a sinistra) ed Eva Mireles
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Una Spoon River di futuri spezzati, quando è ancora troppo presto per raccontarne le vite, è emersa nelle ore dopo la strage. Eliahana Cruz Torres, fotografata nell’uniforme da baseball, l’altro ieri voleva restare a casa, ma la famiglia l’ha costretta ad andare a scuola, ha detto il bisnonno Adolfo Cruz: oggi nessuno se lo perdona. Amerie Jo Garza, invece, aveva con sé il cellulare e la presenza di spirito di usarlo quando Sebastian Ramos, il killer, ha fatto irruzione nella sua classe dicendo che "sarebbero morti tutti". Amerie ha chiamato il 911 e Ramos, "anziché prenderle il telefono le ha sparato a bruciapelo", ha raccontato la nonna Berlinda: "Era seduta vicino alla sua migliore amica, e l’amica è uscita coperta dal suo sangue".

Molti dei piccoli trucidati nell’ennesima strage degli innocenti sul suolo americano erano in condizioni irriconoscibili: le autorità hanno chiesto alle famiglie il Dna per aiutare l’identificazione. Circa 600 bambini, al 90 per cento ispanici, frequentavano la Robb: la maggioranza provenienti da famiglie svantaggiate. Jayce Carmelo Luevanos e Jailah Nicole Silguero, due cugini, sono morti assieme. Annabell Guadalupe Rodriguez, Alithia Ramirez, Miranda Mathis, Ellie Lugo, Rojelio Torres, Nevaeh Bravo, Makenna Elrod, Alexandria ‘Lexi’ Aniyah Rubio, Maite Yuleana, Tess Marie Mata, Xavier Lopez: la carrellata dei ritratti di dolore continua, illustrata da foto sorridenti di figli e nipoti che le famiglie non abbracceranno mai più. Molti di loro, come Amerie e Annabell, Alexandria e Xavier, che non vedeva l’ora di passare alle medie, avevano ricevuto proprio quella mattina un diploma per i buoni voti ricevuti nel corso dell’anno: l’orgoglio di quel momento, immortalato dal fotografo, è l’immagine che li ricorderà per sempre.