Iran, uccisa la ragazza col cappello occidentale

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Non indossava il velo, ma un cappello da baseball. Un simbolo dell’Occidente. Si chiamava Mahak Hashemi (foto) e aveva appena 16 anni. È l’ennesima ragazza uccisa dalle forze dell’ordine iraniane dall’inizio delle proteste. "L’hanno ammazzata a manganellate mentre stava manifestando a Shiraz", città nell’Iran sud centrale il 24 novembre scorso, rendono noto gli attivisti di Iran International. La foto della giovane ha fatto il giro del web. "Il regime ha persino chiesto un riscatto alla sua famiglia per restituire loro il suo cadavere – dice l’attivista Masih Alinejad –. Gli iraniani stanno letteralmente morendo per la libertà".

Nelle proteste contro il regime sono morte oltre 300 persone, ammette, nella prima dichiarazione ufficiale da parte di Teheran, il generale Amir Ali Hajizadeh, comandante della divisione aerospaziale dei Guardiani della rivoluzione, secondo cui tra le vittime si contano anche diversi "martiri", intesi come uomini delle forze di sicurezza.

La cifra delle vittime fornita dal regime è comunque di gran lunga più bassa di quella fornita da Human Rights Activists in Iran, secondo cui ci sarebbero 451 morti tra i manifestanti e 60 tra le forze dell’ordine, mentre sarebbero state arrestate oltre 18mila persone.