Io, vaccinato negli Usa a tempo di record

Prenotazioni rapidissime, nessun costo, niente coda. Anche grazie ai miliardi investiti da Trump nella ricerca. Perché in Italia non si può?

In fila per la vaccinazione a New York (Ansa)

In fila per la vaccinazione a New York (Ansa)

Possibile – si chiedeva ieri Michele Brambilla nell’editoriale – che in America abbiano vaccinato 70 milioni di persone e che l’Europa, l’Italia in particolare, siano così indietro? Possibile. Possibilissimo. E cercherò di spiegarlo. Primo, perché fra quei 70 milioni (ieri erano 72, più una decina di gorilla dello zoo di San Diego) ci sono anche io, mia moglie, le mie figlie, i miei generi. Secondo, perché già in alcuni Stati sono state abolite le mascherine. Terzo, perché a maggio con l’immunità di gregge, cioè con 200-250 milioni di vaccinati su 340, saremo fuori dal tunnel. Crescita su, disoccupazione giù.

Viggiù, tutti vaccinati

Abito nel Distretto di Columbia (Washington). Ho anche la cittadinanza americana e ne sono orgoglioso. Questa, a dispetto della scriteriata globalizzazione di Clinton, rimane la nazione ‘eccezionale’ (Madeleine Albright). E lo ha dimostrato nella storia. Quando venne attaccata a Pearl Harbor c’era la Grande Depressione. In sei mesi produsse decine di migliaia di aerei, navi, allestì due eserciti, vinse in Europa e Asia, lanciò il piano Marshall per l’Europa.

Con la pandemia esportata dalla Cina comunista è accaduta più o meno la stessa cosa. Ad aprile, quando il vituperato Trump investì una dozzina di miliardi di dollari nella ricerca, non immaginavo che il 22 gennaio sarei stato vaccinato. Ma immaginavo, anzi ero certo che fra i giganti della farmaceutica americana si sarebbe accesa una provvidenziale competizione. È la forza del mercato.

Sputnik, Ema ha avviato la valutazione

Ebbene, 7 mesi dopo Pfizer e Moderna cominciavano a spedire le due dosi dei vaccini. Johnson & Johnson avrebbe seguito a ruota con una dose. Sette mesi, non 7 anni. Sperimentati su decine di migliaia di persone, non su centinaia come in Russia. Secondo miracolo: la distribuzione. Se n’è occupato il Pentagono. Poi la palla è passata ai 50 Stati più il Distretto. Gli Usa sono una federazione. Ogni Stato ha curato le forniture a ospedali, farmacie, centri sociali. I quali a loro volta hanno creato i siti online. Prenotazioni rapidissime. Io e mia moglie ci siamo vaccinati alla Johns Hopkins di Washington. Nessun costo. Nessuna coda. Mia figlia in Pennsylvania in una farmacia. Un’altra mia figlia in Maryland in un Community Center. Only in America? Non credo. Anche l’Italia oggi avrebbe i suoi vaccini se avesse devoluto alla ricerca parte del reddito di cittadinanza finito a mafiosi, i fondi per i banchi con le ruote, i monopattini, i bonus a pioggia. Ma forse la lontananza mi fa velo.