Mercoledì 24 Aprile 2024

Io non ho paura Ma temo per i miei figli

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Alessandro

Milan

È passato un anno e sembra di stare punto e a capo, tanto che Leonardo Manera, geniale mio compagno di viaggio a Radio24, ha lanciato una proposta: istituire per il 9 marzo la festa nazionale del lockdown, così la attacchiamo alla Festa della Donna e ci inventiamo un bel ponte per fare ferie. Guai a sorridere, è l’era della Paura, poi i bigotti della morale non lo tollerano. Dimenticano però che la risata nasce come esorcismo del dolore e della morte. Come disse Marjane Satrapi, l’autrice iraniana di ‘Persepolis’, "l’umorismo è la chiave della sopravvivenza. Se riusciamo a ridere insieme c’è speranza". Per cui no, non ho paura anche se viviamo con il pantone in mano, districandoci tra zona rossa, arancione rinforzata o gialla. Quattro anni fa ho perso mia moglie per un tumore e cresco da solo due figli adolescenti, ho visto di peggio. Non è smargiasseria, la mia, né hybris, ma pragmatismo.

Una paura in realtà ce l’ho, ed è per tutti quei ragazzi privati da un anno della socialità, delle amicizie, della vita. Insomma, io sto con Fiorello, con la sua commozione nel pensare agli adolescenti privati del periodo più giocoso della loro vita. Ho paura per loro, visto che a dar retta a diversi medici stiamo crescendo una generazione di figli a rischio di nevrosi, rabbia, sociopatia. Ecco, mi spaventa più il futuro, neanche tanto lontano, del presente. I vaccini arriveranno, il virus verrà domato. Allora, solo allora, di questo passo, cominceremo a raccogliere i cocci di questo profondo rosso.