Martedì 23 Aprile 2024

Denny Mendez: "Io, miss nera che sconvolse gli italiani"

"Nel 1996 sfidai i pregiudizi. Dicevano che non rispettavo i canoni classici del concorso, perfino Alba Parietti si schierò contro di me". Oggi vive fra Bologna e gli Stati Uniti, cullando un sogno nel cassetto: "Spero di interpretare Meghan, amo chi rompe i cliché"

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È una splendida mamma che con la piccola Nayara e il marito, il produttore Oscar Generale, si divide tra Bologna e Los Angeles. Fa l’attrice, ma al tempo stesso cresce bene la sua piccolina. La determinazione e le idee chiare sono sempre quelle che nel 1996 consentirono a lei, Denny Mendez, di essere la prima Miss Italia di colore. Una rivoluzione copernicana nel concorso che ha sempre certificato la bellezza italica per eccellenza, secondo canoni tradizionali. Quella ragazza nata a Santo Domingo, che a 11 anni emigrò a Montecatini, scompaginò gli stereotipi e suscitò polemiche. Per molti fu lo sconfessare certezze che parevano assolute. Ma partiamo proprio da qui. Una diciottenne di colore che si iscrive al concorso più ambito e lo vince. "Ricordo tutto – rompe il ghiaccio l’ex Miss –, la prima selezione vinta a Bibbiena sui monti aretini, i viaggi lunghissimi per le serate in tutta la Toscana. Poi Salsomaggiore, le finali, cento ragazze. Con loro un rapporto bellissimo, senza gelosie. L’unica situazione poco simpatica era quando mi dicevano che parlo bene l’italiano e la prendevo male perché mi sono sempre sentita italiana dal momento in cui sono arrivata. Lo ribadisco: io sono una donna italiana al cento per cento".

Con la giuria non mancarono i problemi. "Quando ci ripenso – spiega Mendez –, sorrido divertita anche se non fu uno scherzo. Il fotografo Bob Krieger disse che dovevo vincere Miss Universo e non Miss Italia. Alba Parietti minacciò di uscire dalla giuria per la mia presenza. Poi ci siamo chiarite, si è scusata. Un grande giornalista come Indro Montanelli scrisse che si era toccato il fondo. Quindi qualche pregiudizio c’era". Però lei non si mosse di un centimetro e non si scoraggiò. "Per smuovere la coscienza delle persone in Italia su temi come quello dell’integrazione ci vuole una scossa – chiarisce –. Per questo considero la mia vittoria a Miss Italia memorabile, senza per questo essere troppo celebrativa o presuntuosa. Quello che mi ha reso felice è che sono stata eletta grazie al televoto e si sa che il pubblico è il giudice supremo. Mi hanno votato gli italiani e sono fiera di aver fatto ravvedere alcune persone che non mi vedevano al posto giusto".

Le altre concorrenti come la presero?

"Sostanzialmente bene, quasi tutte capirono che la bellezza italiana nel mondo può essere rappresentata da una ragazza black. Con molte delle partecipanti di quell’edizione sono rimasta in ottimi rapporti. A iniziare da Maria Mazza che è diventata modella e showgirl ed era la grande favorita di quell’edizione, al contrario di me. Arrivò terza. Nel periodo del lockdown ho creato un gruppo sui social chiamandolo Corona Miss. Un modo per scherzare un po’ su quel dramma che è stata la pandemia e mantenere i rapporti fra noi ex Miss".

Per sei mesi l’anno lei vive negli Stati Uniti che in questi ultimi tempi sono stati sconvolti da vicende come le violenze sessuali nel mondo dello spettacolo e gli abusi sulle persone di colore, a partire dal caso di George Floyd.

"In Italia come nel resto del mondo deve accadere qualcosa di grave per accendere le coscienze. La differenza sostanziale è che in alcuni Paesi ci si indigna, se ne parla tantissimo, ma non viene fatto niente di concreto. Gli Stati Uniti rappresentano il mondo dei sogni dove comunque non è tutto oro ciò che luccica. Però, oltre a denunciare, si cerca di arrivare a delle conclusioni. Ho apprezzato molto il movimento Me Too che si è mobilitato dopo le violenze di Weinstein. Come esperienza personale devo dire che all’inizio della mia carriera, in Italia, mi è capitato di avere una proposta di lavoro un po’ strana. Ho fiutato il pericolo e me ne sono andata. Per molte purtroppo non è stato così".

Il caso Floyd, invece, lo considera solo la punta dell’iceberg?

"Purtroppo negli States gli abusi verso gli afro americani sono molto diffusi. In parecchi li considerano cittadini di serie B ed è strano perché siamo in un grande Paese dove ci sono movimenti culturali importanti. Io penso che gli Stati Uniti debbano combattere le enormi disparità sociali che sono evidenti e mettere tutti sullo stesso piano".

Ma torniamo a lei: si vede in questo momento più attrice o mamma?

"Vorrei fare entrambe le cose, sia negli Stati Uniti, sia in Italia. Oltre ai miei impegni di genitore studio recitazione e ho interpretato ruoli in film americani con autentici maestri come Morgan Freeman e John Travolta. Ho contatti per dei ruoli di donna latina in fiction statunitensi".

in Italia che cosa le piacerebbe fare?

"Sono convinta che potrei esprimermi bene in un programma come Tale e quale show perché ho una discreta voce e mi piace calarmi nei personaggi che il programma di Carlo Conti propone. Farò i provini anche per la prossima edizione e ci spero perché il format mi piace molto. Non mi vedo, invece, a Ballando con le stelle, come mi è stato proposto".

Ma da attrice spera anche in progetti ancora più qualificanti?

"In teatro vorrei interpretare la figura di Medea che mi ha sempre affascinato. È un progetto che ho in mente da tanto tempo e confido prima o poi di concretizzare. Mi piacerebbe avere una parte in un film che parla di Meghan Markle, una donna che stimo molto perché ha rivoluzionato le regole ferree della casa reale inglese. A me piacciono le persone che abbattono i clichè. Come ho fatto io a Salsomaggiore".

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