Test Invalsi, i risultati. Alle medie uno su 3 non capisce un testo di italiano

Secondo il rapporto il livello d'istruzione dei nostri ragazzi lascia a desiderare. Il ministro Bussetti: "Innegabili motivi di preoccupazione"

Test Invalsi, foto generica (Dire)

Test Invalsi, foto generica (Dire)

Roma, 10 luglio 2019 - Pubblicato il rapporto sui test Invalsi 2019, i cui risultati - presentati oggi alla Camera - destano preoccupazione, specialmente per quello che riguarda le prove di italiano e matematica. Insomma, Il livello di istruzione degli studenti italiani lascia molto a desiderare, in particolare al Sud, dalle elementari e fino all'ultimo anno delle superiori. Cosa che, ammette il ministro Bussetti, desta "innegabili motivi di preoccupazione". Ricordiamo che le rilevazioni degli apprendimenti sono state fatte nelle classi II e V delle elementari, nella classe III della scuola secondaria di primo grado e nelle classi II e V della scuola secondaria di secondo grado

 

I RISULTATI DEL TEST - La comprensione di un testo di italiano è un problema per il 35% degli studenti italiani di terza media. I risultati peggiorano se si scende nel Sud Italia, l'italiano è un problema per il 50% degli alunni calabresi e per oltre il 40% di quelli campani, siciliani e sardi

Per quanto riguarda le altre materie, a livello nazionale il 61,33% raggiunge risultati adeguati in matematica, il 77,58% in inglese reading e il 59,94% in inglese listening. Rispetto il 2018 si riscontra un leggero miglioramento degli esiti complessivi.

Tornando alla comprensione di un testo di italiano, la situazione si mantiene costante alle superiori. Oltre uno studente su tre dell'ultimo anno mostra evidenti difficoltà, che aumentano in alcune Regioni del Sud. In Calabria la percentuale di ragazzi che ha problemi con la lingua italiana supera il 50%. La situazione migliora alle elementari, dove la quota degli alunni con difficoltà alla fine del ciclo si ferma al 25%.

TERZA MEDIA - I ragazzi di terza media che in Italiano mostrano un difficile apprendimento e non raggiungono un livello adeguato di traguardi previsti sono il 30% al Nord Ovest, il 28% nel Nord Est, al Centro il 32%, al Sud il 40% e al Sud e sulle Isole il 46%.  In Matematica, se possibile, il quadro peggiora e appare ulteriormente differenziato fra le diverse aree del Paese: la percentuale di alunni che non arriva a un livello adeguato è del 32% nel Nord Ovest, del 28% nel Nord Est, del 35% nel Centro, del 48% nel Sud e del 56% nel Sud e Isole. In generale in alcune regioni del Mezzogiorno (in particolare Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna) punte del 55-50% di ragazzi di terza media presenta livelli molto bassi soprattutto in Matematica e Inglese, ben al di sotto dei traguardi stabiliti dalle Indicazioni nazionali. 

SECONDA SUPERIORE - In seconda superiore non raggiunge il livello adeguato in Italiano il 21% degli studenti del Nord Ovest, il 20% di quelli del Nord Est, il 29% degli studenti del Centro, il 40% di allievi del Sud e il 44% degli studenti del Sud e Isole. Al termine delle scuole superiori, gli allievi che raggiungono risultati molto bassi in Italiano sono circa il 13% del totale, ma questa quota supera il 20% in Campania, Basilicata e Sicilia, per arrivare al 25% in Calabria.  I test rivelano una ignoranza particolarmente forte degli alunni italiani in matematica, fin dalle elementari e soprattutto in alcune aree del Paese. 

L'INGLESE - Sono incoraggianti invece i risultati d'Inglese degli allievi della scuola primaria italiana e rispetto allo scorso anno si registra un miglioramento nelle prove di ascolto. L'88,3% degli allievi della V elementare raggiunge il livello A1 del Qcer nella prova di lettura (reading) e l'84% di allievi il livello A1 del Qcer nella prova di ascolto (listening).  Al Nord e al Centro gli allievi che raggiungono il livello A1 di reading sono circa il 90%, mentre al Sud circa l'85%. Per il listening, invece, gli allievi che si collocano al livello A1 sono circa l'87% al Nord e al Centro, mentre circa il 78% al Sud.  Alle superiori invece, nella prova di lettura in inglese, all'ultimo anno della scuola secondaria superiore, il 51,8% degli studenti delle scuole italiane raggiunge il B2 ma il 10,6% non raggiunge il B1, ossia si posiziona a un livello di competenza molto basso dopo 13 anni di scuola.

IL MINISTRO BUSSETTI -  I dati del Rapporto Invalsi evidenziano "innegabili motivi di preoccupazione", dichiara Marco Bussetti. "Come ministero siamo convinti dell'importanza della valutazione standardizzata degli apprendimenti, che però si deve integrare e affiancare all'insostituibile ruolo della valutazione dei docenti. Dobbiamo portare avanti la valutazione delle attitudini mettendo al centro gli studenti e le loro potenzialità. La scuola deve formare individui autonomi e liberi, cittadini responsabili e consapevoli". Non è del tutto pessimista, Bussetti, che sottolinea "alcune tendenze incoraggianti e spunti di immediato intervento migliorativo". 

MASCHI E FEMMINE - A scuola le ragazze tendono a essere più brave nelle materie linguistiche, mentre i ragazzi in Matematica. In quinta elementare le femmine superano i maschi di ben 9 punti in Italiano, mentre in Matematica i maschi hanno un punteggio più alto di 6 punti. In Inglese, sia nell'ascolto che nella lettura, le bambine conseguono un risultato migliore, superando i bambini di 4 punti nel primo caso e di 6 punti nel secondo. In terza media, la differenza tra maschi e femmine si attesta a 9 punti in Italiano e a 3 punti in Matematica, a vantaggio nel primo caso delle femmine e nel secondo dei maschi. In Inglese, come già in quinta primaria, le femmine ottengono un punteggio più alto dei maschi di 7 punti nella prova di ascolto e di 8 nella prova di lettura. Durante il quinto anno di superiori, in tutte le tipologie di scuola, i maschi continuano a ottenere un risultato significativamente migliore di quello delle femmine in Matematica. Tuttavia il rapporto evidenzia come, in Italiano e nelle due prove d'Inglese le differenze diminuiscano, rilevando risultati non statisticamente significativi.

IL DIVARIO ITALIANI-STRANIERI - La ripartizione degli studenti d'origine immigrata fra le varie zone dell'Italia è ben lontana dall'essere uniforme: nelle due macro-aree del nord la percentuale di alunni stranieri registra valori a due cifre, mentre nelle due macro-aree del sud e delle isole è intorno al 3%. La presenza degli alunni stranieri è quasi ovunque maggiore nella scuola primaria rispetto alla secondaria di primo e secondo grado. "In tutti i gradi scolari - si legge nel rapporto - gli alunni stranieri ottengono in Italiano e in Matematica punteggi nettamente più bassi di quelli degli alunni italiani. Le distanze tra gli uni e gli altri tendono però a diminuire nel passaggio tra la prima e la seconda generazione d'immigrati e nel corso dell'itinerario scolastico, in particolare in Matematica, materia dove pesa di meno la padronanza della lingua del Paese ospitante: in terza secondaria di primo grado, classe terminale del primo ciclo d'istruzione, la differenza tra italiani e stranieri di seconda generazione è, a livello nazionale, di 18 punti circa in Italiano e di 9 punti in Matematica". 

SAVE THE CHILDREN - ''I nuovi dati diffusi oggi dall'Invalsi confermano che nel nostro Paese la povertà educativa è una vera emergenza silenziosa che mina alle radici il futuro di moltissimi bambini e bambine e che quindi non può e non deve più essere ignorata'', ha commentato Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children