Intossicazione da mandragora: quali sono i sintomi della pianta velenosa

Da torpore e perdita di lucidità a nausea e vomito, fino al coma o alla morte. Quanto può essere pericolosa

Gli effetti collaterali dell'intossicazione da mandragola

Gli effetti collaterali dell'intossicazione da mandragola

Napoli, 6 ottobre 2022 - La pianta della mandragora è potenzialmente pericolosa, perché in tutte le sue parti sono presenti sostanze dalle proprietà allucinogene. Quindi se ingerita - il che può capitare, visto che è largamente distribuita in tutto il Mediterraneo - può creare seri disagi, come perdita di lucidità, torpore, a volte nausea e vomito, ma anche lenta perdita di conoscenza fino al coma e, in alcuni casi, la morte.

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I sintomi in seguito all'ingestione accidentale di mandragora si manifestano nel giro di poche ore ed è molto importante intervenire in tempo. Amedeo Schipani, medico di famiglia e tossicologo della Simpesv (Società italiana medicina prevenzione e stili di vita), interpellato da Agi a margine del congresso Fimmg in corso a Villasimius dopo i casi di sospetta intossicazione da mandragora in Campania, ha detto che "la mandragora appartiene alla famiglia Solanaceae, al pari di altre piante commestibili come la patata, il pomodoro, la melanzana, il peperone, ecc., o tossiche come la Belladonna (Atropa belladonna), lo Stramonio (Datura stramonium), il Giusquiamo nero (Hyoscyamus niger), il Tabacco (Nicotiana tabacum), e altre".

"La particolarità, che ha reso nota nei secoli la mandragora come pianta magica - ricorda Schipani - è la radice antropomorfa, a cui sono accostate numerose leggende, come l'urlo agghiacciante che la pianta emetterebbe quando viene strappata dal terreno con la sua radice". Le foglie della mandragora, però, sono simili a una classica insalata, oppure agli spinaci. (Ecco come riconoscerla). "Raccoglitori incauti - conferma l'esperto - possono raccogliere la mandragora scambiandola per altre piante considerate commestibili, quali la borragine, vari tipi di lattuga, addirittura gli spinaci. Purtroppo ogni anno si verificano casi di intossicazione più o meno severa, fino alla morte, per l'ingestione delle foglie di mandragora".

I sintomi 

La mandragora "contiene principi tossici appartenenti al gruppo degli alcaloidi tropanici, in particolare L-ioscina, L-iosciamina e atropina. Questi alcaloidi bloccano i recettori muscarinici (o colinergici) producendo effetti antimuscarinici. Questi recettori sono presenti in molti organi e apparati, a livello cerebrale, nel cuore, nella muscolatura liscia, negli occhi". Per questo i sintomi sono quelli classici di una grave azione neurotossica: "Tra i sintomi sono presenti in quantità variabile sonnolenza, confusione mentale, fino al coma" e ancora "midriasi pupillare e visione offuscata, tachicardia, secchezza delle fauci, nausea, vomito, aumento della temperatura corporea".

Bisogna intervenire subito, avverte il tossicologo, e "la terapia specifica si basa sull'utilizzo della fisostigmina, che agisce come inibitore reversibile dell'acetilcolinesterasi. Inoltre si usano misure complementari come la lavanda gastrica".