Insulti sessisti a due consigliere Si dimette il capo leghista trentino

Bufera per le offese di Savoi alle ex colleghe di partito passate a Fratelli d’Italia "Grave errore, chiedo scusa"

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Il presidente della Lega Trentino, Alessandro Savoi (in foto), si è dimesso. In un post sui social aveva pesantemente insultato Alessia Ambrosi e Katia Rossato, consigliere provinciali di Trento, ‘colpevoli’ di aver lasciato il partito di Salvini per approdare in Fratelli d’Italia. Dimissioni su cui lo stesso leader della Lega, Matteo Salvini, impegnato a Palermo per il suo processo, si è limitato a dire: Savoi "ha fatto bene" a lasciare.

L’addio delle consigliere aveva fatto andare su tutte le furie il presidente, il quale sui social aveva attaccato le due, scrivendo: "E niente. Nella vita, come nella politica, i leoni restano leoni, i cani restano cani e le troie restano troie".

La neoconsigliera di Fd’I Alessia Ambrosi si è detta "basita" per le parole del presidente. "Ora mi aspetto le sue scuse". Le scuse del presidente sono arrivate: "Ho commesso un grave errore, chiedo scusa", ha ammesso Savoi presentando le dimissioni. Ma la bufera non si è placata. Alle due consigliere sono arrivate numerosi attestati di solidarietà bipartisan. Dal partito di Giorgia Meloni sono intervenute le deputate Isabella Rauti e Maria Cristina Caretta, mentre dal Pd la senatrice Valeria Valente, presidente della commissione d’inchiesta sul femminicidio, ha chiesto ai vertici della Lega di intervenire.

La consigliera Ambrosi ha accettato le scuse: "Prendo atto delle dimissioni, che chiudono un incidente particolarmente spiacevole a livello sia politico sia personale. Ma auspico e confido che a partire da questo momento, tra le forze di centrodestra e più in generale tra ogni partito e schieramento politico, possa svilupparsi un confronto sempre all’insegna del rispetto reciproco", ha concluso l’ex leghista.