Ingressi a scuola scaglionati Azzolina: "Li stiamo già facendo"

No all’ipotesi di ritorno alla didattica a distanza al 100% alle superiori. Presidi sulla stessa linea

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Tra i trasporti pubblici e la scuola è ‘guerra’. Che bus, metro e pullman pubblici fossero l’anello debole della catena delle riaperture si era capito (bastava guardare le foto), ma l’idea di scaglionare ancora di più gli ingressi nelle scuole per ovviare al problema non è piaciuta né al ministero dell’Istruzione né ai presidi. Né tantomeno la proposta di chiudere i cancelli delle superiori per spostare tutto sulla didattica a distanza.

I contagi crescono a ritmi preoccupanti ma la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina non ha intenzione di tornare alla didattica a distanza al 100%, neanche soltanto per le superiori. "Le scuole hanno lavorato tantissimo questa estate per garantire il rientro in classe. Se l’idea per qualcuno è chiuderle e lasciare tutti a casa, la risposta è no", ha scritto sui social ribadendo che "l’uso complementare della didattica digitale per i ragazzi più grandi esiste già". Lo scaglionamento degli ingressi? Già fatto, grazie. Si tratta, infatti, di una disposizione prevista nel Piano scuola condiviso e approvato anche dalle Regioni, a giugno.

Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, secondo il quale lo scaglionamento delle entrate può essere una soluzione, ma soltanto parziale perché non ha senso entrare dopo le 9 del mattino: a scuola si entra, è la proposta dell’Anp, tra le 7,45 e le 8,45. Insomma, "la scuola non può inventarsi uno scaglionamento per favorire la metropolitana" ma "si può arrivare a una soluzione" cercando un confronto con gli enti locali. Una proposta è coinvolgere i trasporti privati, che in questi mesi non hanno potuto lavorare.

Infine, per l’Anp, chiudere i cancelli delle superiori per diminuire il traffico dei passeggeri dei mezzi pubblici è una proposta "irricevibile". "Non è possibile, dopo tutte le polemiche che abbiamo avuto, dire che, siccome sui mezzi non si gestiscono bene le cose, i ragazzi devono stare tutti a casa", sottolinea Giannelli

Veronica Passeri