Inganno d’amore e doppio suicidio S’impiccò per la ’falsa’ fidanzata Trovato morto anche chi lo truffò

I due gesti estremi a 13 mesi di distanza. Il 65enne si faceva chiamare Irene e inviava al 24enne foto fasulle

di Marco Bilancioni

FORLIMPOPOLI (Forlì-Cesena)

Due sofferenze, un unico gesto estremo, una doppia tragedia. Che a distanza di circa 13 mesi accomuna adesso le storie di Daniele, forlivese di 24 anni, e un 65enne di Forlimpopoli, operaio in pensione. Colui che ha sofferto per un amore virtuale fino a togliersi la vita nel settembre 2021. E chi, all’opposto, quell’amore l’aveva inventato. L’ex operaio era stato Irene, una giovane che si presentava con le foto di una modella. E perfino il fratello. E Claudia, l’amica del cuore. Una rete di inganni virtuali – ottomila messaggi in un anno – e di sentimenti illusori che, secondo la famiglia di Daniele, ha portato il 24enne a togliersi la vita. "Ma lei si sente a posto?", gli aveva chiesto l’inviato del programma ‘Le Iene’, chiedendogliene conto in tv. "Sì e no. È stato uno scherzo, va bene?", aveva risposto l’uomo che nelle scorse ore si è ucciso. Quattro giorni dopo la messa in onda.

Il pensionato ha ingerito un mix di farmaci in una stanza al pianterreno nella casa in cui viveva con la madre. È stata proprio lei a scoprirlo a terra, ieri mattina: alle 7, con l’aiuto di un vicino, è stato chiamato il 118, ma non c’era già più nulla da fare. In breve, i carabinieri hanno blindato la piccola abitazione e il marciapiede antistante: massimo riserbo. Potrebbe svolgersi l’autopsia, ma da ciò che trapela non ci sono dubbi: il 65enne si è suicidato. "Restiamo chiusi nel nostro dolore, questo resterà per sempre", dice il padre di Daniele, che nei giorni scorsi si era rivolto pubblicamente al presidente del Consiglio Giorgia Meloni, chiedendo pene più severe per i reati online. Mentre tacciono i parenti del 65enne.

La morte di ieri chiude una vicenda giudiziaria: l’ex operaio aveva ricevuto un decreto penale di condanna per sostituzione di persona – sanzione economica da 825 euro – mentre un giudice avrebbe dovuto pronunciarsi sulla ’morte in conseguenza di altro reato’. Secondo la procura di Forlì, la tragica fine di Daniele prescindeva dalla condotta dell’uomo; di parere contrario la famiglia del giovane, che aveva presentato opposizione. La risposta non sarà scritta su nessuna sentenza. Non è detto però che i pm forlivesi non prendano una nuova iniziativa: nelle ore successive al delitto, l’attenzione degli investigatori sembra rivolta alla rapida e impetuosa sequenza dei fatti. Si dovrà valutare se aprire un fascicolo per istigazione al suicidio. Quello del pensionato, in questo caso, noto a Forlimpopoli.

Tantissimi l’avevano riconosciuto la sera del 1° novembre su Italia Uno, nonostante il volto parzialmente coperto nel filmato televisivo. Le riprese erano avvenute a inizio settembre, nel centro del paese in cui nacque Pellegrino Artusi. Ieri mattina tanti avevano da subito presagito la tragedia passando davanti a casa, con quell’andirivieni di carabinieri e tecnici con lunghe tute bianche e guanti azzurri: "Ma è successo qualcosa?". "È finita male, vero?". Su un gruppo Facebook dedicato a Forlimpopoli c’era chi aveva giurato di non salutarlo più (e chi ha scritto pure di peggio). Dalla mattinata di ieri i moderatori hanno sospeso la possibilità di scrivere nuovi messaggi e commentare sul social network. "Fin dalla messa in onda del servizio, in paese si è vissuto un senso di grande imbarazzo. Non voglio dire altro, se non che tragedia si somma a tragedia", ha detto ieri la sindaca Milena Garavini. "L’avevo incontrato qualche giorno fa. Mi ha detto che si vergognava", è la testimonianza di una donna che vive poco lontano da lì.

L’uomo ha lasciato alcune parole su un foglietto. Ma non contiene accuse o riferimenti alla storia di Daniele. Ha solo riepilogato quali medicine, e in quali orari, vanno somministrate alla madre.