Influenza, sintomi e cure. L'appello: "Non intasare i Pronto Soccorso"

Vista l'esplosione dei casi influenzali, si consiglia di usare antipiretici e non antibiotici, mentre è raccomandata la vaccinazione per bambini e anziani

Roma, 5 dicembre 2022 - Influenza e Covid: ormai è chiaro che l'autunno 2022 ci ha presentato il suo conto, dopo che, con il rallentamento delle restrizioni anti-Covid, sono esplosi i casi di 'semplice' influenza. Ma semplice in realtà non è, visto che la pandemia negli ultimi due anni l'ha quasi completamente oscurata e ora è tornata a colpire duro. 

Per questo, c'è un incremento dei casi di influenza non solo tra gli adulti, ma anche nei bambini: secondo gli esperti tra le cure rimangono indispensabili gli antipiretici, mentre non si deve esagerare con gli antibiotici. Attenzione alla corsa in Pronto Soccorso fortemente sconsigliata dai medici: si rischia di ottenere un codice basso e una lunga attesa.

Inoltre, il Ministero della Salute ha emanato il 6 luglio la Circolare Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2022-2023, in cui si consiglia la vaccinazione antinfluenzale sia per i bambini fino ai 6 anni, sia per le persone nella fascia d'età 60-64 anni. 

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I sintomi influenzali e le cure

Sarà "una stagione a intensità molto alta, con un picco che potrebbe arrivare in anticipo. Anziché a gennaio-febbraio, nelle settimane di inizio anno, ha detto Giovanni Rezza, direttore del dipartimento di prevenzione del ministero della Salute, intervistato dal Corriere della Sera e La Stampa. Niente cambia "dal punto di vista della sintomatologia che dura in media cinque giorni", spiega il direttore. "Febbre molto alta che sale rapidamente, dolore alle ossa, mal di gola, raffreddore, inappetenza. Anche le cure non cambiano. Prendere antipiretici per abbassare la temperatura, bere molto, riposo e no antibiotici a meno che non siano indicati dal medico di fronte al sospetto di una complicazione batterica. Ricordiamo ancora che gli antibiotici non funzionano contro i virus".

Alti sintomi influenzali che possono verificarsi sono: nausea, vomito e diarrea. Ma nella maggior parte dei casi si guarisce in una settimana o dieci giorni

Vaccinazione: a chi è raccomandata

Invece, la vaccinazione è "molto utile" e "va raccomandata ad anziani, per i quali è preferibile la formulazione adiuvata, e ai fragili. Si può fare tranquillamente assieme alla quarta dose anti Sars-CoV-2, è consigliata alle donne in gravidanza. Per questi gruppi di popolazione è gratuita". Per quanto riguarda il Covid "i casi si sono stabilizzati rispetto alla scorsa settimana, non si è registrato un aumento. Ma resta l'importanza di vaccinarsi". Rispetto all'annuncio del ministro della Sanità sul fatto che gli asintomatici dopo 5 giorni possano uscire dall'isolamento domiciliare senza tampone, Rezza suggerirebbe "che una volta finito l'isolamento gli asintomatici indossino le mascherine. Certo che per incontrare persone fragili il test lo farei comunque". 

Nella Circolare del Ministero della Salute si raccomanda la vaccinazione antinfluenzale nella fascia di età 6 mesi-6 anni, anche al fine di ridurre la circolazione del virus influenzale fra gli adulti e gli anziani. In più, la si raccomandata fortemente agli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie, ma anche alle persone dai 60 ai 64 anni, a cui può essere offerta gratuitamente, per facilitare la diagnosi differenziale nelle fasce d’età di maggiore rischio di malattia grave.

Le altre categorie a cui la vaccinazione è consigliata o raccomandata (e a cui è sempre offerta gratuitamente) sono: addetti a servizi pubblici come polizia, vigili del fuoco oltre ai medici; personale a contatto con gli animali per motivi di lavoro (allevatori, macellatori, veterinari); ma anche ai donatori di sangue, individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti, familiari e contatti (adulti e bambini) di soggetti ad alto rischio di complicanze.

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Visto l'allarme influenzale che si sta diramando, è bene però ricordare che, come non è necessario prendere subito l'antibiotico, allo stesso modo non si deve correre al Pronto Soccorso. 

"Avere la febbre non è una emergenza soprattutto nei bambini, anche se è alta e protratta nel tempo. Occorre monitorare, parlare con il pediatra o per gli anziani con il proprio medico di famiglia. E poi, se davvero si vuole venire in pronto soccorso, prepararsi perché nella maggioranza dei casi sarà assegnato un codice basso e ci sarà una lunga attesa. Mi dispiace dirlo, ma la situazione è questa e dobbiamo evitare di intasare i pronto soccorso", ha detto all'Adnkronos Salute Fabio De Iaco, presidente della Simeu, Società italiana di medicina dell'emergenza-urgenza, facendo il punto sull'influenza. "Gli antipiretici vanno somministrati puntualmente e nelle dosi giuste, senza la corsa all'antibiotico che è ingiustificata di fronte a una malattia virale e in assenza di segni di sovrapposizioni batteriche", ha concluso il presidente Simeu.