Giovedì 18 Aprile 2024

Influenza 2018, come curarla ed evitare il contagio. La guida

I sintomi, chi sono le persone più a rischio, la prevenzione, i rimedi

Una donna in gravidanza si fa vaccinare (Ansa)

Una donna in gravidanza si fa vaccinare (Ansa)

Roma, 3 novembre 2018 - L’influenza 2018/2019 ha iniziato la sua corsa allettando già 125mila italiani, ma il picco sarà in gennaio. E se i medici di famiglia lanciano l'allarme per il vaccino ("le dosi non sono ancora arrivate"), ecco una guida su cosa ci aspetta e come difendersi.

Come curarla

I SINTOMI, UNA SETTIMANA PER GUARIRE - I sintomi più comuni dell’influenza sono febbre (superiore a 38°C), brividi, mal di testa, dolori alle articolazioni e ai muscoli, tosse, raffreddore e talvolta difficoltà respiratorie. Nei bambini possono anche manifestarsi diarrea e dolori addominali. Negli anziani, l’influenza può anche non provocare febbre. In genere, le persone giovani e sane guariscono in circa una settimana, ma la tosse e la sensazione di debolezza generale possono durare più a lungo la febbre alta, i dolori muscolari-articolari e i sintomi respiratori come tosse, congestione nasale e mal di gola. Per cercare di limitare l’esposizione e il rischio di ammalarsi è importante fare attenzione ai luoghi sovraffollati e chiusi, dove il virus è più facilmente veicolato e le possibilità di contagio aumentano considerevolmente. 

CHI E' PIU' A RISCHIO - A essere a particolare rischio influenza sono gli over 65 anni, i malati cronici (malattie cardiache, polmonari o diabete), le persone che soffrono di immunodeficienza (congenita o causata ad esempio da malattia tumorale, in caso di dialisi, dopo un trapianto d’organo, in caso di assunzione di immunosoppressori), quelle con un indice di massa corporea (IMC) superiore a 40 nonché le donne incinte, i lattanti (soprattutto quelli nati prematuramente), i bambini sotto i 4 anni e chi vive con una persona che fa parte delle categorie su menzionate o lavora in una comunità. Tra le altre categorie che possono risentire dell’epidemia influenzale, particolare attenzione dovrebbe essere prestata dai soggetti con diabete di tipo 1 o 2, anche perchè il 65% dei pazienti diabetici è ultrasessantacinquenne.

ANTIBIOTICI SOLO IN CERTI CASI, SI' ALLA PREVENZIONE - L’arma principe contro l’influenza è quella della prevenzione, quindi il vaccino, che diventa efficace una o due settimane dopo la somministrazione. Tenendo conto dei vari fattori, gli studi stimano che l’efficacia varia di anno in anno - a seconda del tipo di virus - e va dal 20 all’80 per cento. L’efficacia si riduce tra gli anziani e le persone affette da malattie croniche, in particolare tra quelle con un sistema immunitario indebolito. Ma anche se la validità è parziale e in qualche caso ci si ammala lo stesso, la vaccinazione antinfluenzale può ridurre la gravità del decorso della malattia, il rischio di complicazioni e la mortalità dovuta all’influenza. I farmaci più utilizzati, antipiretici e antidolorifici, sono detti sintomatici perchè portano un certo sollievo ai sintomi. Contro l’influenza non servono antibiotici, che agiscono solo sui batteri, mentre l’influenza è provocata da un virus. Gli antibiotici servono solo in caso di sovrainfezione batterica (in particolare in caso di polmonite).

QUEI VECCHI RIMEDI DELLA NONNA - È importante cercare di evitare nei limiti del possibile il contagio tenendosi lontano dai luoghi affollati: questo vale soprattutto per le persone a rischio, come bambini, anziani, malati cronici o i soggetti immunodepressi. Si consiglia di lavarsi spesso le mani e attenersi alle regole della buona igiene e di cercare di tenere efficiente il sistema immunitario con un’alimentazione ricca di vitamine, oligoelementi e minerali. Il sostegno al sistema immunitario è particolarmente necessario per chi conduce una vita stressante o è debilitato. Uno stile di vita sano e un’alimentazione equilibrata permettono di rafforzare le difese immunitarie e quindi di lottare meglio contro certe infezioni. Sono sempre positivi, ma non garantiscono però di mettersi al riparo dall’influenza. Anche i ‘rimedi della nonna’ – dai suffumigi al pediluvio, agli agrumi agli impacchi caldi – sono palliativi. Il solo modo per ridurre in maniera significativa il rischio di ammalarsi, e il rischio di complicanze, è il vaccino.