Influenza australiana, rischio Natale a letto. "Tempesta perfetta col Covid"

Pregliasco: sono attesi 10 milioni di ammalati, festività nel pieno dell’epidemia. Pronto soccorso sotto pressione. Record negativo: è la peggiore ondata da 50 anni

Roma, 19 dicembre 2022 - Dieci milioni di italiani colpiti: un’influenza bomba. L’australiana corre veloce lungo una curva che vola molto più in alto rispetto a quelle di tutte le influenze stagionali monitorate finora dai medici sentinella della rete di sorveglianza InfluNet dell’Istituto superiore di sanità. Una "stagione da record", che costringe gli esperti a correggere al rialzo le previsioni: le stime parlavano di un bilancio finale di 6-7 milioni di italiani colpiti, ora "possiamo attendercene almeno 10 milioni, ma potrebbero essere di più in funzione dell’andamento meteorologico – spiega il virologo dell’Università Statale di Milano, Fabrizio Pregliasco –, ossia se l’inverno sarà freddo e le temperature si manterranno basse per più tempo. È un classico dell’influenza avere una maggiore possibilità di diffusione in condizioni di freddo intenso e prolungato". "Probabilmente il picco cadrà in gennaio, scavallando le festività e lasciando quindi immaginare un Natale e un Capodanno in piena epidemia", conferma lo specialista.

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Gli ospedali

Pronto soccorso presi d’assalto, accessi saliti del 50% rispetto al mese scorso e rischio paralisi del sistema sanitario. "Nelle terapie intensive in questo momento l’influenza sta facendo più danni del Covid tra i pazienti fragili. Perché contro il Sars-Cov2 molti si sono vaccinati, mentre abbiamo un’ampia fetta di popolazione con patologie croniche non protetta con l’antinfluenzale e quindi più esposta a complicanze", spiega Antonino Giarratano, presidente della Società italiana di anestesia, rianimazione e terapia intensiva (Siaarti). "Da nord a sud – conclude l’esperto – le Rianimazioni sono messe a dura prova dall’aumento di persone con influenza e Covid, le cui epidemie per il primo anno vediamo sommate, dato che nel 2021 le mascherine avevano attutito l’impatto".

Il rischio a Natale

Siamo di fronte alla tempesta perfetta dei virus respiratori e l’invito degli specialisti è chiaro: i malati non si riversino negli ospedali. Ma buona parte degli italiani non segue le direttive ministeriali, così come i medici di base a volte fanno poco filtro. "Siamo di fronte alla peggiore stagione influenzale degli ultimi 50 anni, non vi è dubbio: non abbiamo mai visto così tanti casi e soprattutto così presto", sottolinea Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova. "Soprattutto – evidenzia Bassetti – stiamo vivendo un incrocio infernale tra influenza, altri virus respiratori che stanno crescendo e il Covid, che non ha mai mollato. È chiaro che un incrocio simile fa male al sistema sanitario, perché abbiamo purtroppo ancora troppe persone che non si sono vaccinate o lo hanno fatto solo parzialmente per il Covid".

I bimbi colpiti

Le terapie intensive pediatriche di tutta Italia sono sotto pressione per l’epidemia da bronchiolite causata da virus respiratorio sinciziale che quest’anno è iniziata prima e sta facendo moltissimi contagi e ricoveri tra i più piccoli.

Le scorte in farmacia

"Nessun allarme carenza" per l’antinfiammatorio ibuprofene, particolarmente richiesto in questo periodo, assicura Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia, sulle segnalazioni secondo cui la caccia all’ibuprofene potrebbe rivelarsi un’impresa complicata in diverse farmacie. "Se non c’è il prodotto originale, che si chiama Brufen e che manca da 400 milligrammi, comunque questa specialità c’è nei dosaggi da 600 e 800 milligrammi. E per l’ibuprofene 400 avremo per lo meno 50 versioni generiche, farmaci equivalenti prodotti da svariate aziende, elemento che garantisce la possibilità di evadere sempre la prescrizione e di proporre sempre un’alternativa", nel caso in cui il medicinale specificatamente richiesto non fosse disponibile.

I rischi per i più piccoli

In un momento in cui tanti bambini sono colpiti dall’influenza e da altre sindromi respiratorie "siamo in seria difficoltà per la mancanza di alcuni farmaci, come quelli per l’aerosol, ad esempio il Clenil che è il più usato, ma soprattutto medicinali pediatrici, a partire dagli sciroppi antibiotici, e simili". A lanciare l’allarme è Eugenio Leopardi, presidente di Federfarma Lazio e coordinatore Consiglio nazionale Federfarma. E conclude: "Se per gli adulti ci sono alternative ai medicinali, per i bambini è più complicato perché non possono assumere tutte le forme farmaceutiche: in alcuni casi possono prendere solo sciroppi. E dire no a una mamma è pesante".