Allarme influenza: "Epidemia impegnativa". Incidenza già alta, picco tra i bambini

A rilento i vaccini antinfluenzali, che però potrebbero fare da driver per la dose booster Covid, ma anche per la copertura contro altre infezioni pericolose

Roma, 22 novembre 2022 - L'influenza corre già veloce, mentre i vaccini vanno a rilento. L'incidenza è arrivata a 7 casi per mille abitanti ed è un tasso che in genere si riscontra a gennaio. Poi, col fatto che negli ultimi due anni la popolazione mondiale è stata concentrata prevalentemente dal Covid, ora il morbo influenzale potrebbe avere una forza molto maggiore anche rispetto ai livelli pre-pandemici.

Dal 39° Congresso della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie - che si tiene dal 24 al 26 novembre a Firenze - arrivano dunque i primi segnali di allarme, riscontrati soprattutto tra giovani e bambini, volti a invitare la popolazione (soprattutto le fasce più fragili) a prendere in considerazione la vaccinazione antinfluenzale.

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"I primi segnali ci portano a supporre con ragionevolezza che sarà un'epidemia impegnativa: i numeri attuali infatti mostrano che siamo già sul livello della fase avanzata dell'epidemia influenzale dello scorso anno. Dobbiamo pertanto impegnarci a proteggere la popolazione fragile" sottolinea Alessandro Rossi, responsabile area Malattie Infettive della SIMG.

"Le previsioni per l'influenza non lasciano ben sperare: non solo la curva epidemica ha già iniziato a salire in maniera importante, ma a causa della limitata circolazione negli ultimi due anni la diffusione potrebbe essere superiore rispetto agli anni pre-pandemici, mentre l'abbandono delle misure di distanziamento - aggiunge Paolo Bonanni, componente del gruppo 'Vaccini e Politiche Vaccinali' della SItI-Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica - potrebbe favorire la diffusione di tutte le infezioni alle vie respiratorie, come influenza, Covid-19, virus respiratorio sinciziale". 

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Se i dati influenzali delle prime settimane di novembre, indicano un tasso di incidenza salito già al 6,6 per mille abitanti, preoccupano "i picchi del 19,6 nella popolazione pediatrica da 0 a 5 anni, che è quella che fa da principale fonte di diffusione dell'infezione in famiglia", evidenzia ancora Paolo Bonanni.

Vista la situazione, spiega Rossi, "dobbiamo proteggere dall'influenza la popolazione fragile ovvero over 65, malati cronici e ai soggetti immunocompromessi, che possono andare incontro a ricoveri e decessi". Vaccinandoli, conclude, dobbiamo anche "cogliere l'occasione per proporre le cosomministrazioni: il vaccino antinfluenzale, infatti, può fare da driver per la dose booster Covid ma anche per la copertura contro altre infezioni pericolose, come quella da pneumococco o herpes Zoster".

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