Influenza 2022, arriva l'australiana: sintomi, differenze col Covid e cosa fare

Ci attende un inverno più rigido degli anni passati, l'epidemia influenzale rischia di essere più 'cattiva' degli altri anni

Analisi al microscopio, foto generica

Analisi al microscopio, foto generica

Arriva l'influenza australiana, è il momento di pensare alla profilassi. Ci attende un inverno più freddo degli anni passati, anche per via del taglio alle forniture del gas e del caro bollette saremo più esposti ai rigori invernali, veniamo da un lungo periodo di isolamento e abbiamo ripreso ad avvicinare altre persone senza tante precauzioni, per tutti questi motivi è in agguato un'epidemia influenzale più cattiva di tutte quelle viste negli ultimi anni.

Sommario

In Italia

Milioni di italiani entreranno in contatto con i virus respiratori, che nel frattempo sono mutati. Frastornati come siamo ancora oggi dalla pandemia, ci siamo quasi dimenticati di una vecchia conoscenza, poco simpatica. Occorre tenere a mente che l'autunno si preannuncia coi primi raffreddori legati al cambio di stagione, ed è pure il momento giusto per prenotare la vaccinazione antinfluenzale, che ci proteggerà nei mesi a venire, tenendo presente che dicembre, gennaio e febbraio sono notoriamente quelli dominati dall'influenza. Inutile illudersi di farla franca, evitiamo di cadere nell'errore di pensare esclusivamente ai coronavirus, perderemmo di vista il quadro completo, e rischiamo di finire al tappeto con la febbre e il malessere. Cerchiamo di comprendere il nemico alle porte, e gli accorgimenti per fermarlo.

Mario Falcone, segretario generale Simit, Società italiana malattie infettive, mette in guardia: “Veniamo da due anni in cui di influenza ne abbiamo vista poca, solo ed esclusivamente perché l’utilizzo sistematico delle mascherine ha di fatto rappresentato una barriera alla diffusione dell’influenza, tutte le precauzioni anticovid hanno limitato la circolazione di virus influenzale tanto è vero che i casi notificati al ministero sono stati meno rispetto agli anni precedenti. Affrontiamo l’autunno con una situazione epidemiologica diversa, non si usano più le mascherine se non sui mezzi di trasporto, ci sarà sicuramente la ricomparsa delle infezioni". Che cosa bisogna aspettarsi come andamento? "Di solito - spiega l'infettivologo - l’influenza ha due picchi, novembre-dicembre e gennaio-febbraio. Questi picchi verosimilmente coincideranno, secondo l'andamento stagionale, con i periodi di sensibile slivellamento e abbassamento delle temperature". 

Quest'anno il virus dell'influenza dominante A/H3N2 in Italia potrebbe anticipare la sua comparsa. In Australia questo ceppo ha causato la peggiore stagione influenzale degli ultimi dieci anni. Tutte le forme influenzali sono pericolose per gli anziani, i bambini e le persone con difese immunitarie indebolite. Tutte le persone che si sottopongono per tempo alla vaccinazione antinfluenzale saranno immuni nei riguardi di questo ceppo. Il vaccino antinfluenzale che arriverà in Italia è progettato intorno a quattro ceppi specifici aggiornati sulla base dei virus che hanno preso il sopravvento negli ultimi mesi. Quello che sappiamo sul ceppo A/H3N2 è che mentre tutti i virus dell'influenza mutano incessantemente, l'A/H3N2 si evolve più rapidamente di A/H1NA e dell'influenza B.

L'identikit

Sequenziato per la prima volta in Italia, il virus influenzale H3N2, meglio noto come influenza australiana, ha già fatto capolino in Italia. Un ragazzo di ritorno da una vacanza si è presentato al pronto soccorso con febbre alta, mal di gola, tosse, dolori ossei e malessere generale. Come si è arrivati a identificare l'intruso? La risposta è venuta dal tampone effettuato sul ragazzo, che era vaccinato con tre dosi contro il Covid-19, che è risultato negativo al coronavirus. I medici si sono chiesti cosa fosse. L'analisi molecolare per la ricerca dei patogeni respiratori ha rilevato la presenza del ceppo H3N2, particolarmente diffuso sotto l'equatore, dove è inverno. Questi primi casi sono un campanello d'allarme e devono far riflettere sull'importanza per i soggetti a rischio di vaccinarsi a partire da ottobre contro l'influenza con il vaccino antinfluenzale aggiornato.

Differenze con il Covid

I virus che provocano Covid-19 e quelli che scatenano l'influenza stagionale sono molto diversi, dal punto di vista della struttura molecolare e delle modalità di attacco all'organismo umano, ma hanno ugualmente tantissime cose in comune, come espressione e come modalità di contagio. Passano da una persona all'altra attraverso le vie respiratorie. Gli agenti infettivi si diffondono per via aerea, si trasmettono principalmente attraverso goccioline microscopiche di saliva emesse durante le conversazioni, cavalcano  colpi di tosse e sternuti, entrano in contatto anche avvicinando le mani infette alle mucose nasali, agli occhi o alla bocca. Influenza e Covid inoltre manifestarsi con  sintomi simili, tanto che riesce difficile fare una diagnosi differenziale su due piedi, ciononostante i due virus si comportano in modi diversi, sotto il profilo del meccanismo d'azione e delle modalità di attacco agli organi del corpo umano.

Sintomi

Negli adulti, i sintomi tipici dell'influenza di quest'anno includono febbre improvvisa, mal di testa, mal di gola, tosse, affaticamento, dolori e dolori generali e congestione al naso, alla gola e ai polmoni. I sintomi dell'influenza nei bambini possono comprendere anche nausea, vomito e diarrea.

Cosa fare

Sempre opportuno avvertire il medico e seguire le indicazioni, a maggior ragione nelle persone fragili a rischio, anziane o con patologie croniche in atto (diabete, tumori, disordini immunologici, cardiopatie, sovrappeso, obesità). Nelle persone sane con sintomi lievi si prescrive riposo a casa, paracetamolo come antifebbrile antidolorifico, dieta leggera, bere molti liquidi, antinfiammatori, emollienti, rimedi della nonna (niente antibiotici fai da te).

Precauzioni

L'influenza dura più a lungo di un raffreddore, è altamente contagiosa,  richiede dai due ai cinque giorni di convalescenza e cure, è bene quindi evitare i contatti con altre persone quando si è particolarmente contagiosi. Lavarsi spesso le mani, curare l'igiene personale, coprirsi la bocca specie in caso di tosse, gettare via fazzoletti e mascherine monouso dopo l'impiego. Segnalare senza indugi se insorgono problemi respiratori, sintomi inconsueti, dolore al petto o all'addome, vertigini o confusione, eruzioni cutanee o vomito incessante con cefalea (sempre in agguato la meningite da meningococco, e la polmonite, anche queste si possono prevenire con vaccini efficaci senza effetti collaterali).

Prevenzione

Il modo migliore per prevenire la cattura dell'influenza è aderire al più presto alla campagna di vaccinazione, secondo i criteri adottati dalle regioni e dal ministero. Come per il Covid, è bene evitare gli assembramenti, indossare le mascherine nei luoghi affollati, stare distanti dalle persone con l'influenza, lavarsi le mani con acqua e sapone o approfittare dei gel igienizzanti diffusi nei locali pubblici, coprirsi la bocca con un fazzoletto, una sciarpa, o con le mascherine, a seconda dei contesti nei quali ci troviamo. 

Previsioni

“Quello che si sta verificando nell’emisfero meridionale rappresenta un indicatore di quello che potrà capitare da noi nel periodo autunno inverno, e va compreso in modo da non arrivare impreparati”, ha affermato Fabrizio Pregliasco, direttore scientifico di Osservatorio Influenza, professore associato di igiene presso la sezione di Virologia dell’università di Milano, nonché direttore sanitario dell'I.R.C.C.S. Galeazzi. Vaccinarsi contro l’influenza all’inizio dell'autunno aiuta a evitare, soprattutto nelle persone fragili, complicazioni polmonari anche gravi dovute all’influenza o una sovrapposizione con il Covid, che potrebbe rialzare la testa con nuove sotto-varianti di Omicron. L’ideale è vaccinarsi quanto prima perché la protezione anticorpale, per essere efficace, necessita di circa due settimane dal momento della somministrazione.

All'estero

Negli Stati Uniti d'America tutte le persone stanno ricevendo la raccomandazione a vaccinarsi per tempo contro l'influenza.  I centri americani per il controllo delle malattie (Cdc) forniscono anche indicazioni sui tempi per la somministrazione e per le situazioni particolari. Momento ideale per fare il vaccino, secondo i Cdc, sono i mesi di settembre ottobre, anche se la possibilità  di vaccinarsi viene offerta anche in tempi successivi. Per alcune categorie, come i bambini, che devono fare due dosi, è  preferibile anticipare l'appuntamento, stessa indicazione per le donne nel terzo trimestre di gravidanza. Vaccinarsi prima del parto riduce le probabilità che il bambino si ammali nei primi mesi dopo la nascita, quando è troppo piccolo. Per gli anziani, si consiglia un vaccino ad alto dosaggio o con adiuvante. Siccome il virus Sars-Cov2 continua a imperversare la cautela deve essere doppia. Le linee guida indicano che i vaccini anti-Covid possono essere somministrati contestualmente ai vaccini antinfluenzali, anche se molti tendono a prendere comunque appuntamenti separati, lasciando  un lasso di tempo variabile, due settimane di solito, tra la bivalente con vaccini aggiornati alla variante Omicron e l'antinfluenzale.