Giovedì 18 Aprile 2024

Infermiere filmate nelle docce L’incubo dei video sul web

Un’operatrice si è accorta della microcamera, cento donne riprese a loro insaputa. Ora temono che le registrazioni finiscano in Rete, aperta un’inchiesta interna

EMPOLI (Firenze)

La prima a capire che qualcosa non andava è stata una operatrice sociosanitaria. Dopo aver notato un minuscolo puntino nero sotto al miscelatore della doccia ha chiamato immediatamente le colleghe. Sono state loro, con una pinza, ad estrarre dal muro quel congegno collegato al monitor che si trovava nell’altra stanza, il locale degli addetti alla manutenzione. Un sistema tanto semplice quanto ingegnoso per portare all’interno dello spogliatoio femminile dell’ospedale San Giuseppe di Empoli una telecamera in grado di spiare infermiere, dottoresse ed operatrici sanitarie nel momento del cambio, un po’ come in quel film osé di bassa lega degli anni ’70.

La notizia, con tanto di dettagli, è trapelata da fonti interne, le quali, subito dopo il ritrovamento di prove inconfutabili, hanno avvertito la direzione sanitaria e sporto denuncia ai carabinieri. I militari, dopo un approfondito sopralluogo nei locali sia femminili che maschili, hanno appurato che il congegno era stato architettato da mani esperte. La microcamera nascosta era collegata ad un filo sufficientemente lungo da arrivare nel locale degli addetti alla manutenzione, adiacente agli spogliatoi femminili al piano terra dell’ospedale, dove era appunto collegato un monitor. La scoperta ha sortito sorpresa, sdegno e riprovazione da parte delle operatrici sanitarie, che adesso hanno paura che i loro corpi nudi possano essere stati ripresi da chi stava dall’altra parte. "Siamo inorridite, schifate – si sfogano le vittime – ma soprattutto siamo molto preoccupate. Da quanto tempo venivamo spiate? Chi ci ha viste nude si sarà limitato a guardare le immagini sul momento attraverso il monitor o avrà fatto anche delle riprese con un telefonino che ha poi conservato, o peggio ancora, diffuso e fatto circolare in rete?".

Le indagini sono in corso e nel frattempo anche l’Asl Toscana Centro ha avviato un’istruttoria per far luce sull’accaduto. Della questione parlano anche i sindacati. "Riconosciamo all’azienda di essersi mossa immediatamente – dice Simone Baldacci, coordinatore Fp Cgil Asl Toscana Centro – ma chiediamo adesso massimo impegno affinché privacy e sicurezza delle lavoratrici vengano tutelate in ogni momento". Mentre Fd’I, attraverso il consigliere regionale Francesco Torselli, annuncia che porterà il caso in aula e dichiara la disponibilità a mettere "gratuitamente un avvocato a disposizione delle lavoratrici".

Tommaso Carmignani