Treviso, "infermiera vaccinava per finta". Richiamati 500 pazienti

Trasferita dalla Asl che ha avviato una nuova campagna vaccinale. La procura aveva archiviato il caso

Vaccinazione (Ansa)

Vaccinazione (Ansa)

Treviso, 19 aprile 2017 -  Un'infermiera di Treviso è sospettata di aver finto di vaccinare molti bambini. Avrebbe solo simulato l'iniezione, buttando via il contenuto delle fiale. Il caso, nel giugno 2016, era arrivato in procura dopo che alcuni colleghi avevano notato un comportamento anomalo dei bimbi vaccinati dalla donna (che per l'esattezza è un'assistente sanitaria): mentre lei inseriva l'ago, i piccoli non piangevano. Ma il fascicolo era stato poi archiviato. Ora la vicenda torna sotto i riflettori perché la Asl di Treviso ha deciso di richiamare 500 pazienti per una nuova vaccinazione: nel contempo ha sottoposto l'infermiera a un procedimento disciplinare. "E' stata trasferita ad altro incarico", fa sapere l'azienda sanitaria.

Riassumendo la vicenda in una nota, la Ulss 2 Marca Trevigiana spiega che "lo scorso giugno 2016, la direzione riceveva la segnalazione di alcuni suoi operatori, in cui era motivato il sospetto che una collega - da poco giunta a Treviso con concorso di mobilità - potesse non eseguire correttamente le vaccinazioni". E "verificata subito da parte dei dirigenti la sussistenza del sospetto manifestato", la stessa direzione faceva denuncia al Comando carabinieri Nas di Treviso. Da qui è iniziato un procedimento, durante il quale però l'azienda "è stata vincolata al rispetto dell'obbligo del segreto istruttorio". A marzo del 2017 il gip decideva per l'archiviazione "in assenza di ulteriori elementi a carico". 

Ora, alla luce degli ultimi provvedimenti presi dall'azienda, i magistrati potrebbero riaprire l'indagine.

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Per l'Asl si è trattato di "una grave violazione dei doveri professionali e degli obblighi assistenziali". L'assistente sanitaria, spiega l'azienda, aveva eseguito vaccinazioni per tre mesi. Tutti i pazienti potenzialmente interessati, circa 500, tra adulti e bambini, sono stati ricontattati per dare loro la possibilità di completare correttamente la vaccinazione (le giornate vaccinali straordinarie e mirate per varie patologie sono state fissate nei giorni 24 e 28 aprile, e 2 e 6 maggio al dipartimento di prevenzione di Treviso). 

ZAIA: TOLLERANZA ZERO - La notizia arriva nel giorno delle polemiche che infuriano sulla trasmissione Report, dedicata al vaccino contro il papilloma virus. Ma la vicenda di Treviso "va ben oltre il dibattito su sì o no ai vaccini - commenta il governatore del Veneto, Luca Zaia -. Qui siamo alla presunta non erogazione di un servizio richiesto e pagato dalla gente, oltre che previsto dalla Costituzione. E quand'anche un operatore sanitario intendesse obbiettare, lo deve fare manifestando il suo problema".

"Rispettosi delle indagini interne già avviate dall'Asl e del lavoro in corso da parte degli inquirenti - dice il presidente Zaia - chiediamo alla magistratura di aiutarci a fare definitiva chiarezza e, se comprovate le responsabilità, alla Asl di applicare il principio della tolleranza zero".