Indice Rt regione per regione: i dati dell'8 gennaio. Lombardia a 1,27

Coronavirus: Lombardia, Emilia-Romagna e Calabria compatibili con uno scenario di tipo 2. Veneto "sfiora" l'1. Solo Toscana a rischio basso. Brusaferro: "La curva ha rallentato la decrescita"

Tamponi a Roma (Ansa)

Tamponi a Roma (Ansa)

Roma, 8 gennaio 2021 - Dopo 6 settimane torna sopra 1 l'indice Rt in Italia. Le regioni classificate a rischio alto sono ben 12, per loro vengono richieste misure anti Covid più stringente (ma solo 5 passano in arancione: qui quali regioni cambiano colore). L'indice medio di trasmissibilità del Coronavirus calcolato sui casi sintomatici, risale quindi a 1,03 (range 0,98 - 1,13) nel periodo 15-28 dicembre 2020. Sono quattro settimane che il valore è in aumento, ma da oltre un mese non sforava la fatidica soglia di '1': significa che si stima che, nel periodo in esame, ogni contagiato abbia trasmesso la malattia a più di una persona. Gli ultimi dati sono contenuti nella bozza del monitoraggio settimanale Ministero della Salute-Istituto superiore di sanità (Iss) che verrà oggi esaminata dalla cabina di regia. 

Bollettino Covid dell'8 gennaio

Il testo è eloquente: "L'epidemia si trova in una fase delicata che sembra preludere a un nuovo rapido aumento nel numero dei casi nelle prossime settimane", si legge. Nel caso in cui "non venissero definite e implementate rigorosamente misure di mitigazione più stringenti".

Perché la Lombardia non è finita in zona rossa (e il Veneto è arancione)

Brusaferro: "La curva ha rallentato la decrescita"

Il presidente dell'Iss, Silvio Brusaferro è stato chiarissimo nel commentare i dati del report: la curva dei contagi "ha rallentato la decrescita e ha avuto una controtendenza in questa settimana. C'è un incremento della velocità di crescita dei casi, come indica l'indice Rt che è sopra 1 in molte regioni". Il presidente dell'Iss ha tracciato un quadro dell'andamento dell'epidemia in Italia: "Siamo a 166 casi per 100mila abitanti in 7 giorni come incidenza e c'è grande variabilità tra regioni, con il Veneto che mantiene incidenza elevata, ma tutte le regioni hanno incidenza superiore per poter passare da una fase di mitigazione ad una di controllo con il tracciamento individuale. In quasi tutte le regioni il trend dei casi è in crescita. Ci sono sovraccarichi per i servizi assistenziali con una classificazione del rischio di impatto Alta in molte Regioni".

C'è stato spazio anche per la riapertura delle scuole: "Credo che il lavoro fatto dai prefetti su orari e potenziamento mezzi di trasporto sia un lavoro prezioso e quindi la riapertura delle scuole va fatta tenendo conto di questi piani ma anche da analizzare con grande attenzione in funzione dell'andamento dell'epidemia e l'incidenza".

Indice Rt regioni

Da zero a 12 in una settimana. Il monitoraggio Iss mette 12 regioni a "rischio alto", mentre otto sono a rischio moderato (di cui due ad alto rischio di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e solo una Regione (Toscana) a rischio basso.

Tre Regioni/PPAA (Calabria, Emilia-Romagna e Lombardia) hanno un Rt puntuale maggiore di 1 anche nel valore inferiore del range, compatibile quindi con uno scenario di tipo 2, altre 6 (Liguria, Molise, Sardegna, Sicilia, Umbria, V. d'Aosta) lo superano nel valore medio, e altre quattro lo raggiungono (Puglia) o lo sfiorano (Lazio, Piemonte e Veneto).

Con questi dati Calabria, Emilia-Romagne e Lombardia entrano direttamente in zona arancione, dove, a quanto si apprende, verranno inserite anche Veneto e Sicilia (che lo avrebberichiesto). Nessuna regione in zona rossa. Neanche la Lombardia, nonostante un Rt maggiore di 1,25. Per le nuove regole l'ingresso in fascia arancione avviene quando l'indice è superiore a 1, quello in fascia rossa quando eccede 1,25. Ma non è l'Rt l'unico parametro per stabilire il cambio di fascia: probabilmente, la valutazione complessiva ha portato il ministero della Salute a inserire la Lombardia nella zona intermedia di rischio, anche perché il valore minimo del range sull'Rt era di 1,24. Stesso ragionamento per Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e Valle d'Aosta che non diventano arancioni nonostante un Rt sopra 1, perché tutte con valore minimo inferiore a tale soglia. 

I dati

Abruzzo: 0,9 (intervallo: 0.83-0.97) Basilicata:0.83 (intervallo: 0.67-1) Calabria: 1.14 (intervallo: 1.04- 1.24) Campania: 0.83 (intervallo: 0.76- 0.89) Emilia-Romagna: 1.05 (intervallo: 1.03-1.08) Friuli Venezia Giulia: 0.91 (intervallo: 0.89-0.95) Lazio: 0.98 (intervallo: 0.94- 1.02) Liguria: 1.02 (intervallo: 0.95- 1.08) Lombardia: 1.27 (intervallo: 1.24- 1.3) Marche: 0.93 (intervallo: 0.82- 1.05) Molise: 1.27 (intervallo: 0.96- 1.63) Piemonte: 0.95 (intervallo: 0.92- 0.99) Provincia autonoma di Bolzano: 0.81 (intervallo: 0.75- 0.89) Provincia autonoma di Trento: 0.85 (intervallo: 0.79- 0.91) Puglia: 1 (intervallo: 0.96- 1.03) Sardegna: 1.02 (intervallo: 0.95- 1.09) Sicilia: 1.04 (intervallo: 0.99- 1.08) Toscana: 0.9 (intervallo: 0.87- 0.95) Umbria: 1.01 (intervallo: 0.95- 1.08) Valle d’Aosta: 1.07 (intervallo: 0.87- 1.27) Veneto: 0.97 (intervallo: 0.96- 0.98)

​L'ultimo  monitoraggio Iss in Pdf

Rezza

Mette in guardia sull'evoluzione dei dati anche il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza. "Per la prima volta dopo diverse settimane l'Rt torna al di sopra di 1, si fissa intorno all'1.03, anche il tasso d'incidenza dei casi di Covid-19 torna a crescere ed è a circa 313 per 100mila abitanti", dice. "La pressione sulle strutture sanitarie di conseguenza è aumentata e il tasso di occupazione delle terapie intensive è di nuovo intorno alla soglia critica - aggiunge -. Per questo motivo occorre mantenere comportamenti prudenti anche nelle aree che non sono state colpite da maggiori restrizioni", conclude.