Indice Rt regione per regione: dati di oggi 5 marzo. L'Italia torna sopra 1

Sei regioni hanno un livello di rischio alto, 14 moderato e solo una basso. Brusaferro: "Riportare l'Rt sotto l'1 il più rapidamente possibile"

Indice Rt Italia: aumentano le terapie intensive in ospedale

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Roma, 5 marzo 2021 - Sale ancora l'indice Rt Italia, tornato sopra quota 1 dopo sette settimane. La stima della cabina di regia porta il parametro a 1.06, la scorsa settimana si era attestato a 0.99 (qui tutti i dati). Un dato rilevante per il cambio colore delle regioni, atteso per oggi. E mentre il monitoraggio Iss certifica la crescita del pressione sugli ospedali, il rapporto Iss-Istat sull'impatto del Covid in Italia mostra come da inizio pandemia fino al 31 dicembre 2020, il contributo dei decessi da Coronavirus alla mortalità (VIDEO: +10,2%di mortalità nel 2020), per il complesso delle cause, sia stato del 10,2% a livello medio nazionale.  

La bozza di monitoraggio evidenzia come dieci Regioni o Province autonome hanno un Rt puntuale maggiore di 1, di cui una (Molise) ha un Rt con il limite inferiore superiore a 1,25, compatibile con uno scenario di tipo 3. Delle altre nove, sei hanno un Rt nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. 

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Gli indici Rt regione per regione

Questi gli indici Rt su tutto il territorio e la rispettiva classificazione del rischio:  Abruzzo, 0,96 (classificazione del rischio alta) - era  1.13  Basilicata, 1.16 (moderata) Calabria, 0.81 (moderata ad alta probabilità di progressione) Campania, 0.96 (alta con molteplici allerte di resilienza) Emilia Romagna, 1.13 (alta) Friuli Venezia Giulia, 0.92 (alta) Lazio, 0.98 (moderata) Liguria, 0.96 (moderata) Lombardia, 1.13 (alta) - era a 0.82 Marche, 1.08 (alta) Molise, 1.66 (moderata ad alta probabilità di progressione) Piemonte, 1.15 (moderata ad alta probabilità di progressione) Provincia autonoma Bolzano, 0.75 (moderata) Provincia autonoma Trento, 1.1 (moderata ad alta probabilità di progressione) Puglia, 0.93 (moderata ad alta probabilità di progressione) Sardegna, 0.67 (bassa) Sicilia, 0.79 (moderata) Toscana, 1.18 (moderata ad alta probabilità di progressione) Umbria, 0.79 (moderata ad alta probabilità di progressione) Valle d'Aosta, 1.21 (moderata ad alta probabilità di progressione) Veneto, 1.08 (moderata ad alta probabilità di progressione). 

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Brusaferro (Iss): riportare Rt sotto l'1

Il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro commenta:  "L'incidenza sta aumentando a livello nazionale. Serve un'adozione tempestiva delle misure di mitigazione. Bisogna riportare l'Rt sotto l'1 il più rapidamente possibile". E spiega: "Non è una buona notizia l'indice Rt sopra l'1 perché indica una rapida crescita dei contagi" dice sottolineando che  la "decrescita di casi tra gli operatori sanitari e nelle Rsa per l'effetto dei vaccini". "Crescono anche i ricoveri nelle terapia intensive - ha aggiunto - e nei reparti ordinari e bisogna evitare di superare le soglie di rischio". "L'incidenza sta aumentando, con contagi in aumento anche in fascia d'eta scolare - ha concluso - ed è l'ennesimo segnale di allarme che richiede interventi tempestivi anche per non ridurre l'impatto dei vaccini. Il tema varianti preoccupa, la variante inglese è ormai dominante, ma avanzano anche quelle brasiliana e sudafricana". 

Leggendo i dati, si evince che "sei regioni sono a rischio alto, cioè sono sotto stress. Di queste alcune hanno un Rt inferiore a 1, altre anche superiore. Ma lo scenario tocca tutta l'Itali, e mostra una progressione rapida verso una diffusione di questo virus". Inoltre "anche nelle regioni dove i numeri sono in calo i dati restano particolarmente alti". Sui cluster,  "continua la decrescita dei casi nelle Rsa, ma riscontriamo alcuni focolai nelle strutture ospedaliere, anche a causa della presenza delle varianti, in particolare quella inglese"

Bozza: le regioni a rischio

I dati si riferiscono alla settimana 22-28 febbraio con aggiornamento al 3 marzo. Si conferma per la quinta settimana consecutiva un peggioramento nel livello generale del rischio. Sei Regioni (Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia-Giulia, Lombardia e Marche) hanno un livello di rischio alto, si legge nella bozza del report settimanale di monitoraggio di ministero della Salute e Iss. Sono 14 (contro le 10 della settimana precedente) le Regioni con una classificazione di rischio moderato (di cui nove ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e solo una (la Sardegna) con rischio basso (contro le sei della settimana precedente). Dieci Regioni hanno un Rt puntuale maggiore di 1 di cui una (Molise) ha un Rt con il limite inferiore superiore a 1,25, compatibile con uno scenario di tipo 3. Delle altre nove, sei hanno un Rt nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo uno.

In particolare "Dieci regioni e province autonome hanno un Rt puntuale maggiore di 1". Sono Basilicata, Emilia Romagna, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Trento, Toscana, Valle d'Aosta e Veneto. Di queste 10 regioni, "il Molise ha un Rt con il limite inferiore superiore a 1.25, compatibile con uno scenario di tipo 3. Delle altre nove, sei hanno un Rt nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni/province autonome hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo uno", si spiega. 

Scuole chiuse: ecco dove

Sono 5 le Regioni con un livello di incidenza settimanale superiore a 250 casi per centomila abitanti, soglia che per il nuovo Dpcm in vigore da domani fa scattare in automatico la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado. Si tratta di Emilia Romagna (342,08 casi per centomila), Lombardia (254,44), Marche (265,16), provincia autonoma di Bolzano (376,99) e di Trento (385,02). A rischio, in vista della prossima valutazione, anche Abruzzo (245,92) e Campania (228,29). Il Dpcm prevede l'automatismo anche a livello provinciale, se si supera la soglia di incidenza anche in zone gialle o arancioni.

Gli ospedali

In aumento il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale (26% contro il 24% della scorsa settimana).  Sale da 2.146 a 2.327 il numero di persone ricoverate in terapia intensiva (dato di riferimento il 2 marzo). Aumentano anche i ricoveri ordinari: da 18.295 (23/02/2021) a 19.570 (02/03/2021).

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