di Alessandro Farruggia
Il governo si è dato due settimane per decidere se riusciremo a evitare il tanto temuto lockdown, che aleggia ma che il premier fortemente non vorrebbe. Possibile invece che si arrivi in pochi giorni a lockdown localizzati. La linea, assai ambiziosa visto il fallimento del tracciamento a causa dell’inazione estiva, è: gestire senze essere sopraffatti dall’epidemia. "Tutte le misure messe in campo – ha detto Giuseppe Conte, presidente del Consiglio, nel corso del question time alla Camera – rispondono alla necessità di tenere sotto controllo la curva dei contagi e mitigare la diffusione della pandemia. Siamo pienamente consapevoli che si tratta di misure severe ma le riteniamo necessarie per contenere i contagi, diversamente la curva epidemiologica è destinata a sfuggire completamente di mano".
E quindi a costringere al lockdown. Conte ha detto che "in Italia, secondo il Cts, abbiamo oggi uno scenario di tipo 3. Il che prevede possibilità di interruzione di alcune attività particolarmente a rischio, anche su base oraria, possibilità di lezioni scaglionate per la scuola, incremento dello smart working per decongestionare i trasporti. A tali misure si è attenuto il governo nell’adozione del Dpcm e il loro effetto non va valutato in questi primi giorni ma nell’arco di due settimane". È allora che si deciderà. Ieri nei palazzi romani girava la voce che il presidente del Consiglio si appresterebbe a decretare un nuovo lockdown dal prossimo 2 novembre. E a Palazzo Chigi si sono molto allarmati. "Le voci che danno per imminente un lockdown – ha detto in serata Conte nell’incontro con i sindacati – sono infondate. Diamo il tempo alle misure restrittive appena approvate di dispiegare appieno i loro effetti".
Altra storia sono i mini lockdown, e i temuti lockdown provinciali o regionali. Non sono piaciute ai sindaci di Milano e Napoli, Giuseppe Sala e Luigi De Magistris, le parole del consulente del ministero della Salute Walter Ricciardi che ha parlato di una chiusura necessaria nelle due città. I due primi cittadini si sono sentiti e hanno scritto una lettera al ministro della Salute, Roberto Speranza "per chiedergli se quella è un’opinione del suo consulente o è un’opinione del ministero e, nel caso, se è basata su dati e informazioni che noi non abbiamo", ha spiegato Sala, secondo il quale "Il lockdown a Milano in questo momento è una scelta sbagliata".
Molte Regioni frenano sulle misure, e le provincie autonome hanno adottato misure soft che hanno attirato l’ira del ministro Boccia che ha impugnato i provvedimenti adottati della Provincia di Trento e sta valutando se fare lo stesso con Bolzano. In controtendenza va la Puglia, che annuncia invece un stretta sulla scuola. "È in arrivo una ondata straordinaria – ha annunciato il governatore Michele Emiliano – e noi stiamo già predisponendo le misure che mano a mano sono necessarie. Da un esame attento dei dati epidemiologici ci siamo accorti l’innesco dei contagi in Puglia è dipeso strettamente dalla riapertura delle scuole. Abbiamo quindi dovuto prendere la decisione molto dolorosa di sospendere da venerdì la didattica in presenza in tutte le scuole".