Giovedì 25 Aprile 2024

Incontro Bonaccini-Schlein "Nuovo Pd nel segno dell’unità" Ma resta il rebus delle cariche

Fiori e sorrisi, però ancora non arriva la proposta della presidenza del partito al governatore. La segretaria: "Il confronto proseguirà nei prossimi giorni". E lui: "Ora indossiamo la stessa maglia"

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di Rosalba Carbutti

Sorrisi, lei e lui a braccetto con il simbolo Pd sullo sfondo, sguardi complici dopo un’ora e mezzo e passa di colloquio dove la parola più ricorrente è stata "unità". L’atteso faccia a faccia tra Elly Schlein e Stefano Bonaccini alla fine c’è stato. E la ’location’ scelta è stata quella più simbolica e congeniale ai due protagonisti del derby emiliano, finito con la vittoria di Elly ai gazebo: la sede della Federazione Pd a Bologna. Qui, dove l’ex partitone veleggia su percentuali che nel resto d’Italia si sognano, il governatore e la segretaria si sono confrontati da soli, senza staff, per arrivare a quagliare il nuovo corso del Pd. Insieme. Lui è arrivato con un mazzo di fiori per complimentarsi della vittoria, lei con tutte le migliori intenzioni per lavorare insieme.

Morale: frasi a favor di telecamere che raccontano un summit positivo, con un buon clima. Ma resta il nodo dei ruoli. Con diversi interrogativi rimasti senza risposta: Bonaccini farà il presidente del Pd? La minoranza manterrà una capogruppo alla Camera? Oltre al nodo ruoli c’è di più, sembrano però dire quasi a una sol voce la neosegretaria dem e il governatore.

"Ci siamo trovati sulla necessità di garantire la massima unitarietà in questa fase nuova del partito – ha detto Schlein – e abbiamo avviato un confronto che proseguirà nei prossimi giorni per lavorare assieme per il rilancio del Pd". Parole diverse, ma concetti simili, da parte del ’Pres’, com’è chiamato in terra d’Emilia: "Nei prossimi giorni valuteremo insieme la cosa più utile che si possa disporre, anche dal punto di vista operativo. Vorremmo evitare nuove fratture. Adesso abbiamo un’unica maglietta che è quella del Pd".

Insomma, se sono d’accordo sull’unità, manca la sintesi sui futuri assetti del partito. Da quello che filtra, Elly non avrebbe fatto proposte concrete al presidente dell’Emilia-Romagna ("forme e modi li vedremo", ripete).

Sul tavolo, quindi, nessuna poltrone per Bonaccini e i suoi, ma il messaggio è stato: "Voglio coinvolgerti" nella gestione del partito. Un partito che rischia di essere diviso dopo le primarie che hanno sì consegnato la vittoria a Schlein con il 53,8%, ma resta comunque il 46,2% in dote al governatore. Non è un segreto che Bonaccini vorrebbe un ruolo di garanzia come la presidenza del Pd e che i suoi spingano per mantenere la presidenza di un gruppo parlamentare. "Il minimo sindacale per garantire l’equilibrio congressuale", sussurra qualcuno dalle parti di Bonaccini. "Il congresso l’ha vinto Schlein", le parole dal sen fuggite di qualche dem fronte Elly.

Di certo, il mantra ripetuto anche ieri da Bonaccini, è che "il Pd è pluralista. Se non ci fosse il pluralismo all’interno del Pd, il Pd finirebbe". Ora, da qui all’asssemblea dem del 12 marzo, la palla è nelle mani di Elly. Che promette nuovi incontri con Bonaccini, in vista della composizione del puzzle che va dalla Direzione alla segreteria, ai gruppi parlamentari. Oggi il Pd sfilerà in piazza a Firenze dopo le aggressioni al liceo Michelangiolo. Bonaccini non ci sarà: "Ma solo per impegni istituzionali, è Elly a rappresentare tutto il Pd".