Mercoledì 24 Aprile 2024

"Incinta dopo uno stupro" Lady Gaga: avevo 19 anni

Nel mirino un produttore discografico. L’abbandonò all’angolo di una strada. La cantante nel 2015 pubblicò il brano-denuncia. "Ho ancora crolli psicologici"

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di Riccardo Jannello

"L’uomo che mi ha violentata per mesi quando avevo 19 anni mi ha abbandonata lasciandomi incinta all’angolo della strada, fuori dalla casa dei miei. Vomitavo e stavo male e lui se n’è andato. Ho continuato a stare male e ho ancora crolli psicologici che devo curare con un farmaco. Non voglio più neppure sentire il nome del mio stupratore e io non lo farò mai". La confessione di Lady Gaga nella prima puntata di L’io che non puoi vedere, la docu-serie sulla salute mentale ideata dal principe Harry e da Oprah Winfrey su Apple Tv+, ha scioccato per il modo in cui la popstar ha voluto raccontare di nuovo un episodio noto dal 2014, anche se in quella occasione non aveva rivelato di essere rimasta incinta e soprattutto non aveva detto che chi aveva abusato di lei era il suo produttore discografico, venti anni più vecchio di lei. Era il 2005, e Lady Gaga era ancora Stefani Germanotta, italo-americana dell’Upper East Side, figlia di Joseph, imprenditore proprietario di ristoranti, e di Cinthya, imprenditrice e filantropa.

Studi cattolici e voglia matta di musica: rap con Melli Mel e poi la Stefani Germanotta Band. Musica da intrattenimento, concertini nei locali, speranza di registrare un long playing, i primi produttori che si fanno avanti, due Ep - Words e Red and Blue, realizzati da Joe Vulpis - venduti durante gli spettacolini a New York. Ma anche l’anno della violenza. "Avevo 19 anni, lavoravo nel mondo della musica e un produttore mi ha detto brutalmente: togliti i vestiti – ha raccontato Lady Gaga durante il programma –. Ho detto di no, me ne sono andata e lui mi ha urlato dietro che avrebbe bruciato tutta la mia musica. Continuava a chiedermi di spogliarmi e a starmi addosso, io sono rimasta paralizzata. Poi non ricordo più nulla". Il dolore è stato "lancinante": "L’ho dovuto affrontare fin da molto giovane – racconta l’artista – e negli anni ci sono stati momenti molto difficili quando mi tornava alla mente quello che avevo subito. Per esempio in seguito a uno dei miei crolli psicotici ho dovuto qualche tempo dopo cancellare tutte le date di una tournée".

Il trauma dello stupro ha accompagnato, latente, tutta la vita di Lady Gaga, che nel 2014 aveva fatto i primi accenni alla violenza subita e l’anno dopo scrisse un brano che raccontava quello che era accaduto, colonna sonora di un documentario, The Hunting Ground, che parlava degli abusi sessuali nei campus universitari. Til it Happens to You, musicato da Dianne Warren, ebbe un successo clamoroso sfiorando l’Oscar e vincendo l’Emmy Award. "Finché non accade a te non sai come ci si sente", canta la Germanotta e ancora: "Come puoi parlare? Perché finché non cammini dove cammino io sono solo chiacchiere". La sua esibizione alla notte degli Oscar il 28 febbraio 2016 attorniata da cinquanta vittime di stupro è emozionante. Un brano universale non solo sulla violenza sessuale, ma sul dolore mentale in genere: "Potrebbe essere una rottura, la morte di qualcuno, qualcosa che si è perduto e qualcuno che ti dice che andrà tutto bene, mentre tu senti che stai morendo dentro" disse la Warren commentando il successo della canzone. Lady Gaga ha ancora delle crisi ("Sono stata a lungo insensibile") e ha avuto momenti di autolesionismo