Venerdì 19 Aprile 2024

A4, raffica di incidenti e tratto maledetto. Zaia: è un bollettino di guerra, ora basta

L'imbuto di 25 km a due corsie e il programma dei lavori. Paniz (Autovie Venete): d'accordo con il governatore ma lo Stato ci finanzi. Nei primi nove mesi del 2022 in circolazione 57 milioni di mezzi, un terzo tir

Trieste, 8 ottobre 2022 - Strage sull'A4 a San Donà di Piave (Venezia). Quello di ieri, con sei morti e una donna ferita che i medici ormai disperano di poter salvare, è il secondo incidente più grave che si sia verificato, negli anni Duemila, nel tratto dell’A4 tra Veneto e Friuli Venezia Giulia.

Autotrada trafficatissima gestita da Autovie Venete. Nei primi 9 mesi del 2022, sono transitati 57 milioni di mezzi, per un terzo tir.

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Una lunga scia di sangue

Il sinistro peggiore risale al 13 marzo 2003 quando, a causa di un maxi tamponamento provocato dalla nebbia, ci furono 13 vittime e ben 78 feriti. Tra gli incidenti più gravi anche quello dell’8 agosto 2008, a Cessalto: un camion, condotto da un cittadino polacco, fece un salto di corsia, morirono carbonizzati in sette, due vicentini, padre e figlio, una famiglia di Bologna, padre, madre e figlioletto di 10 anni, un cittadino marocchino e lo stesso autista del Tir.

"Quotidiano bollettino di guerra"

"Non possiamo accettare che la A4 passi alla storia per essere l’autostrada con un quotidiano bollettino di guerra. Ora è il momento del dolore, della vicinanza alle famiglie delle vittime, ma il problema resta, e va risolto in maniera radicale”, scrive su Facebook il governatore del Veneto Luca  Zaia dopo il tragico scontro tra un tir e un pulmino che trasportava disabili.

Il tweet di Zaia

 

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Paniz (Autovie Venete): il Governo ci finanzi

"Condivido le dichiarazioni del presidente Zaia- dichiara Maurizio Paniz, presidente di Autovie Venete -. Sarei molto felice se il governo provvedesse a finanziarci centinaia di milioni di euro per completare e anticipare le opere. Finora abbiamo pagato noi, investendo due miliardi, salvo un versamento di 153 milioni nel 2013". I due miliardi, chiarisce il presidente, "sono provento dei pedaggi. Se qualcuno vuole accelerare i lavori deve mettere mano al portafoglio. Tratto maledetto? Tutti gli imbuti sono pericolosi. Ma l'incidente di ieri mi fa pensare a due possibilità, l'autista del pulmino può aver avuto un malore o una disattenzione". Aggiunge: "L'indice di incidentalità sulla A4 è in linea con quella degli altri tratti autostradali italiani. Inoltre la nostra autostrade è percorsa da moltissimi tir guidati da camionisti stranieri dell'est che hanno un senso di sicurezza meno elevato, in genere. La Stradale ha scoperto autisti che guidavano persino guardando la tv".  Conclusione: "Noi abbiamo fatto tutto quello che potevamo per garantire la massima sicurezza, siamo anche in vantaggio sul piano dei lavori. Questa autostrada è l'unica a non aver ricevuto fondi pubblici". 

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L'ultimo tamponamento

L’ultima vittima, poi, risale a soli cinque giorni fa quando c’è stato un tamponamento tra cinque tir e un’auto, in cui ha perso la vita una donna padovana di 40 anni e il cagnolino che aveva adottato pochi minuti prima in un canile friulano.

Il tratto maledetto

Il cosiddetto "tratto maledetto" dell’A4 va da San Donà di Piave a Portogruaro, un imbuto lungo 25 km in cui l’autostrada si restringe da tre a due corsie, ormai l’unico segmento con questo tipo di configurazione. Appena si entra in Friuli Venezia Giulia sono invece in corso da anni i lavori per la costruzione della terza corsia, che si dovrebbero concludere entro l’estate 2023. Anche in quella zona si verificano ancora numerosi incidenti, a causa dei restringimenti provocati dai cantieri. La dinamica prevalente è lo schiacciamento dei veicoli: nella maggior parte dei casi, per improvvise code o rallentamenti, si verificano tamponamenti multipli, anche tra Tir. Tra le cause, la velocità non commisurata alla pericolosità del tratto o distrazioni alla guida.

Il piano dei lavori

Quanto al progetto complessivo, nel 2005 il Cipe ha approvato l’ampliamento a tre corsie per un totale di 95 km dal Passante di Mestre alla diramazione dell’autostrada A34, a Villesse, in direzione della Slovenia. Finora ne sono stati completati 49. Nel 2014 Autovie Venete ha inaugurato il primo lotto di 18,5 km da Quarto d’Altino a San Donà di Piave, dove ieri si è verificata la strage. Attualmente sono in corso i lavori di allargamento della sede autostradale tra Portogruaro e Alvisopoli, per 9 km che nelle previsioni dovranno essere completati nel primo semestre del 2023. Oltre ai 25 km tra San Donà di Piave e Portogruaro, ne mancano altri 12 nel tratto friulano tra Palmanova e Villesse. Nei prossimi mesi la concessionaria Autovie Venete investirà 50 milioni di euro per costruire 10 cavalcavia nei 25 chilometri che attraversano il Veneto orientale. Lavori preliminari alla realizzazione della tanto auspicata terza corsia. La conclusione dell'intervento è prevista per il 2027.

La messa per le vittime

Appena il 24 settembre era stata celebrata una Santa Messa vicino al casello autostradale di Cessalto (Treviso) promossa dal parroco, don Mauro Gazzelli, per richiamare l’attenzione sui rischi di incidenti stradali sia nel 'tratto maledetto' del Veneto Orientale ancora privo di terza corsia, sia sulle criticità della viabilità locale. Tra i presenti anche vari sindaci del territorio oltre a familiari di vittime di incidenti stradali e e persone rimaste invalide perché coinvolti in sinistri automobilistici. 

 

Autostrada A4, il tratto maledetto
Autostrada A4, il tratto maledetto