Sabato 12 Luglio 2025
RITA BARTOLOMEI
Inchieste

Il cacciatore di serial killer. “Sono ovunque, anche nelle guerre. La mappa in Italia e in Europa, ecco quanti sono”

Il criminologo Ruben De Luca: l’assassino delle escort di Prato ha il profilo da omicida seriale. “Dal 2001 aggiorno una banca dati. Nel nostro Paese ne ho scoperti 233, tra il 1801 e il 2021, in Europa sono 2.300. La prima motivazione? Il bisogno di potere e controllo”

La mappa dei serial killer identificati in Europa e in Italia da Ruben De Luca

La mappa dei serial killer identificati in Europa e in Italia da Ruben De Luca

Roma, 22 giugno 2025 – L’ultimo caso di cronaca ci porta in Toscana, nel giardino degli orrori di Vasile Frumuzache. Ma chi è un serial killer, oggi?

“Chi uccide due o più persone, a intervalli temporali, da giorni a mesi. Questo stabilisce la nuova definizione internazionale. Che non fa riferimento al movente. E quando mi dicono, il serial killer è un’anomalia, rispondo: più normale di quel che si pensi. L’uomo per gran parte della sua storia ha risolto le controversie con la violenza. E la serialità è un altro elemento che ci caratterizza”.

Approfondisci:

Mostro di Modena, l’avvocato: “La verità oltre il mito. Riaprite le indagini su Anna Maria Palermo”

Mostro di Modena, l’avvocato: “La verità oltre il mito. Riaprite le indagini su Anna Maria Palermo”
Serial killer in Italia e in Europa nella banca dati Eskidab di Ruben De Luca, psicologo, criminologo e scrittore, un archivio in costante aggiornamento con i dati di tutti gli assassini seriali identificati dal 1801 in poi
Serial killer in Italia e in Europa nella banca dati Eskidab di Ruben De Luca, psicologo, criminologo e scrittore, un archivio in costante aggiornamento con i dati di tutti gli assassini seriali identificati dal 1801 in poi

Mette alla prova le nostre certezze Ruben De Luca, psicologo, criminologo e scrittore. “Serial killer, una lunga linea di sangue attraversa l’Europa”, il libro scritto 4 anni fa. Ma la storia nasce da lontano. Nel 2001 ha creato Eskidab, banca dati europea, un archivio in costante aggiornamento su tutti gli assassini seriali identificati dal 1801 nel Vecchio Continente. Da allora, non ha mai smesso di studiare questo universo oscuro.

Per il killer delle escort, a Prato, si è ipotizzata anche la pista della criminalità organizzata.

“Ma questo non ci impedisce di parlare di assassino seriale. Io li definisco serial killer nascosti”.

Che cosa significa?

“Descrive personalità psicopatiche e violente. Se ne possono servire organizzazioni che hanno bisogno di individui senza scrupoli per commettere azioni efferate”.

In altre parole, una pista non esclude l’altra?

“Proprio così, perché comunque c’è il feticismo. Un sicario della criminalità organizzata ha l’obiettivo di far sparire tutte le prove, tutti i collegamenti. Qui, invece, abbiamo un soggetto che ha tenuto l’auto di una vittima, ha seppellito resti nel giardino di casa tipo Frederick West, il famoso mostro di Gloucester... In sintesi: che sia un serial killer è certo, ha commesso due omicidi. Mentre il legame con la criminalità organizzata resta da provare”.

Quanti sono i serial killer nel mondo?

“Non si può avere un numero reale. La ragione è molto semplice, le fonti sono lacunose”.

Ruben De Luca, psicologo, criminologo e scrittore. Nel 2001 ha creato Eskidab, la banca dati europea dei serial killer, un archivio in costante aggiornamento con i dati di tutti gli assassini seriali identificati dal 1801 in poi
Ruben De Luca, psicologo, criminologo e scrittore. Nel 2001 ha creato Eskidab, la banca dati europea dei serial killer, un archivio in costante aggiornamento con i dati di tutti gli assassini seriali identificati dal 1801 in poi

In Italia, invece?

“Ho classificato 233 assassini seriali, dal 1801 al 2021, in tutta Europa sono 2.300. Ma c’è ancora molta superficialità su questo argomento, si è rimasti ancorati alla definizione dell’Fbi degli anni Ottanta, dove si parlava di 3 o più omicidi, a motivazione in prevalenza sessuale”.

Perché poi sono diventati 2?

“C’è voluto un simposio internazionale, nel 2005, con 135 esperti di 10 nazioni. D’altronde basta pensare a Luigi Chiatti, il famoso mostro di Foligno. Con i canoni di prima, sarebbe rimasto fuori dalla categoria. Non solo. Mi sono confrontato con colleghi europei. In Germania, ad esempio, viene definito serial killer anche un soggetto che compie due tentati omicidi”.

Assassini seriali mai scoperti?

“Questo è un terreno minato, ed è il motivo per cui non si possono avere statistiche complete. Il ragionamento vale anche per la mia banca dati, che pure per l’Europa è la più aggiornata. Sicuramente c’è un numero oscuro. Ho trovato risultati irrilevanti nella ex Iugoslavia e in Irlanda. Perché lì molto probabilmente ci sono stati serial killer nascosti che hanno sfogato le loro pulsioni nella guerra e nelle rivolte”.

Ascoltandola, vengono in mente le torture commesse nella guerra in Ucraina.

“Putin, è documentato, ha fatto uscire anche serial killer dal carcere. Per mandare uomini al fronte nel 2023 c’è stata un’amnistia. Argomento che approfondirò nella nuova edizione del mio libro”.

Qual è la prima spinta di un assassino seriale?

“Non è il sesso, come si pensa abitualmente, ma il bisogno di potere e controllo, vale per uomini e donne. Fatta questa premessa, sicuramente la sessualità è la motivazione secondaria più comune. Poi abbiamo tipi precisi, come la vedova nera, cioè la donna che uccide mariti, fidanzati, amanti. E anche una categoria di cui si parla poco, estremamente inquietante, gli angeli della morte, i serial killer che agiscono in sanità. Infermieri e medici di entrambi i sessi”.

Perché ha fatto una mappa dei serial killer in Europa? A quale domanda voleva rispondere?

“Perché non c’era nulla in circolazione. Si parla sempre degli Stati Uniti, dell’Fbi, sembra che solo gli americani abbiano studiato questo fenomeno. Invece mi sono accorto che in Europa ci sono tantissimi validi professionisti. Magari non traducono i loro lavori in inglese. In Ucraina, ad esempio, ho scoperto che hanno fatto studi proprio sui serial killer sessuali”.

Il nome più citato dai criminologi in Italia, Donato Bilancia.

“Sicuramente il serial killer più famoso da noi, anche per i numeri, è stato condannato per 17 omicidi. Ha ucciso prostitute, ragazze sui treni, cambiavalute, benzinai”.

Gianfranco Stevanin.

“Corrisponde all’immaginario cinematografico. Sceglieva le vittime, soprattutto prostitute, l’omicidio avveniva all’interno di un gioco erotico. Poi c’è anche l’elemento del feticismo, tagliava peli pubici, conservava oggetti”.

Storie che sgomentano.

“Ormai sono 30 anni che mi occupo di questi argomenti, ho imparato a riconoscere che l’essere umano può nascondere le emozioni in modo molto efficace. Tornando a Vasile Frumuzache, ad esempio, la sua è una biografia da ‘bravo ragazzo’. Proprio quello che nasconde il lato oscuro. Questo vale anche per i femminicidi. Sono sempre principi azzurri, all’inizio. Poi scoprono il loro vero volto”.

Serial killer, il libro di Ruben De Luca sugli assassini seriali che hanno sconvolto l'Europa
Serial killer, il libro di Ruben De Luca sugli assassini seriali che hanno sconvolto l'Europa