Bologna, 19 aprile 2025 – Tenente colonnello Fabrizio Picciolo, comandante dei Nas di Bologna. Cosa svelano le denunce dei pazienti dopo un un trattamento eseguito in uno studio medico che provochi complicanze serie?
“Di solito sono interventi eseguiti con filler o con punture, sul viso. Gli accertamenti dimostrano che i danni sono stati provocati da farmaci non idonei. A volte è capitato di trovare filler che venivano importati illecitamente da fuori Unione europea e che avevano marchi mendaci, quindi riportavano scritte contraffatte. Chiaro che questi dispositivi medici possono creare problemi. Le denunce sono presentate per lo più da donne”.

Voi fate controlli accurati anche nei centri estetici.
“In quelle strutture, è bene chiarire, non dovrebbero essere svolte terapie mediche. Un centro estetico deve fornire benessere e bellezza ma non trattamenti sanitari, invasivi. Già usare acido ialuronico, quindi un dispositivo medico, non è consentito. E questo accade per tanti motivi. A cominciare dal fatto che l’estetista non è abilitata a praticare quel trattamento, il filler può essere eseguito solo da un medico”.
Negli studi di medicina estetica, invece, qual è la percentuale di irregolarità?
“La casistica naturalmente è vastissima, le non conformità che troviamo vanno dalle più semplici alle più complesse. Nell’ultimo anno sono state un centinaio le strutture controllate dai Nas in tutta Italia, in un 20% dei casi sono state rilevate irregolarità. Ma è confortante che molte erano di carattere amministrativo. Solo in rari casi c’erano questioni penali, che sono state riferite poi all’autorità giudiziaria, ed erano legate per lo più a dispositivi medici non consentiti”.

Ad esempio?
“Mi riferisco sempre alle sostanze contraffatte. Le ultime indagini che abbiamo svolto come Nas di Bologna hanno dimostrato che questi dispositivi medici arrivavano dal mercato asiatico”.
Come si provano l’illecito e il danno?
“Quando si verificano criticità, dopo i controlli occorrono naturalmente perizie mediche. Ad esempio, se tengo del silicone nello studio, non significa necessariamente che io lo abbia iniettato. Significa che ho il possesso di una sostanza vietata. Se c’è stata una lesione o se si è verificato un problema, posso immaginare che sia stato usato quella sostanza. Ma tutto questo va provato”.