Incendio Malagrotta, è allarme diossina. Nidi e materne chiusi nel raggio di 6 km

Roma rischia una nuova emergenza rifiuti, le cause del maxi rogo ancora da accertare

La nube di fumo sale dall'impianto rifiuti di Malagrotta (Ansa)

La nube di fumo sale dall'impianto rifiuti di Malagrotta (Ansa)

Roma, 16 giugno 2022 - L'incendio nell'ex discarica di Malagrotta, divampato nel tardo pomeriggio di ieri per cause ancora da accertare, rischia di riportare Roma alle soglie dell'emergenza rifiuti. Le fiamme, ora sotto controllo, hanno avvolto i capannoni delll'impianto Tmb di Roma Ovest destinati alla lavorazione di plastiche e carta. Una densa colonna di fumo si è alzata verso il cielo, visibile da chilometri di distanza e nell'area circostantesi è diffuso un forte odore di bruciato. A dare l'allarme sono stati gli operatori:  i vigili del fuoco, una sessantina in tutto, hanno lavorato tutta la notte per confinare il rogo. Per spegnerlo definitivamente ci vorranno però giorni. 

Allarme diossina 

Il comitato dei cittadini della Valle Galeria ha lanciato il pericolo diossina: "Oltre al rischio diossina liberata nell'aria - denunciano su Facebook - ci sono i depositi di gas e benzina adiacenti che sono stati allertati. All'interno del capannone sono stoccati rifiuti. I vigili del fuoco dicono di chiudere le finestre o allontanarsi per chi è a circa un chilometro". Le cause dell'incendio, che ha interessato anche il gassificatore da anni inattivo, sono ancora da accertare: una volta domate le fiamme i rilievi dei vigili contribuiranno a chiarire l'origine ed escludere un eventuale dolo. Da chiarire anche eventuali ricadute sul ciclo dei rifiuti della capitale già messo a dura prova da una cronica carenza di impianti.

Scuole chiuse 

Il comune di Roma  chiuderà di asili nido e scuole dell'infanzia nel raggio di sei chilometri per 48 ore, annuncia su Facebook la presidente del Municipio Roma XIII, Sabrina Giuseppetti, dopo una riunione con Protezione civile, l'assessore Sabrina Alfonsi e i presidenti dei municipi XI e XII. L'ordinanza di chiusura conterrrà anche delle raccomandazioni alle quali i cittadini delle zone limitrofe a Malagrotta sono invitati ad attenersi. 

I rischi per lo smaltimento rifiuti 

Il già fragilissimo ciclo di raccolta e smaltimento cittadino si poggia su appena 3 Tmb, due a Malagrotta appunto e uno a Rocca Cencia, sul termovalorizzatore di San Vittore (in provincia di Frosinone) e sul trasporto di tonnellate di parti di lavorazione, che ogni anno finiscono in impianti sparsi in altre regioni quando non all'estero. Ora uno dei 3 Tmb è fuori uso.

Anche se la discarica di Malagrotta non serve più Roma da quando fu chiusa dal sindaco Ignazio Marino, gli impianti presenti, di proprietà della società E.Giovi, servono la capitale trattando fino a oltre 1200 tonnellate di rifiuti al giorno, 8.100 alla settimana. Numeri che hanno spinto il sindaco Roberto Gualtieri a decidere per la realizzazione di un termovalorizzatore per rendere la capitale autonoma ed efficiente. L'assessora capitolina su rifiuti, Sabrina Alfonsi, è giunta sul posto anche per verificare di persona l'impatto dell'incidente sul territorio, e a tal fine è già "stata attivata l'assistenza dell'Arpa per analizzare gli effetti sulla qualità dell'aria", riferiscono dal Comune di Roma.