Incendio nella baraccopoli di San Ferdinando, morto un migrante

Nel rogo distrutte circa 15 baracche. E' la terza vittima in un anno. Salvini: "La sgombereremo". Nelle prossime ore i primi ricollocamenti

L'incendio nella baraccopoli di San Ferdinando e il senegalese morto (Ansa)

L'incendio nella baraccopoli di San Ferdinando e il senegalese morto (Ansa)

Gioia Tauro (Reggio Calabria), 16 febbraio 2019 - Un incendio è scoppiato la notte scorsa nella baraccopoli di San Ferdinando provocando la morte di un migrante di nazionalità senegalese, Moussa Ba di 29 anni, con precedenti di polizia per reati in materia di droga. Il giovane aveva ottenuto un permesso di soggiorno per motivi umanitari, scaduto nel marzo del 2018, non rinnovato perché non era stata presentata la documentazione necessaria.

Le fiamme sono state spente dai vigili del fuoco che hanno allestito una postazione fissa sul posto. Ancora da accertare cosa abbia innescato il rogo, ma da una prima ricostruzione le fiamme sono divampate in una baracca a una quindicina di metri da dove si trovava Ba, che dormiva in una roulotte. Il fuoco si è rapidamente propagato a causa del materiale usato per costruire le baracche, legno, plastica e cartoni e per l'uomo, colto nel sonno, non c'è stato scampo. I migranti rimasti senza un tetto sono stati trasferiti nella nuova tendopoli gestita dal Comune di San Ferdinando, e grazie all'intervento immediato dei vigili del fuoco, il cui presidio è all'esterno del campo, e delle forze dell'ordine, è stato possibile contenere ulteriori, gravi effetti.

La tendopoli di San Ferdinando è stata teatro in passato di altre tragedie analoghe e quella di oggi è la terza vittima in un anno. Il 27 gennaio 2018 perse la vita una 26enne nigeriana, Becky Moses. In quel caso l'incendio fu doloso. Pochi mesi dopo la polizia ha fermato una donna ritenuta la mandante del rogo, fatto appiccare per gelosia. Il 2 dicembre 2018 morì Surawa Jaith, del Gambia, che avrebbe compiuto 18 anni pochi giorni dopo. In precedenza, nella baraccopoli dove nel periodo invernale vivono anche migliaia di migranti impegnati nei lavori di raccolta degli agrumi nei campi della piana di Gioia Tauro, si erano verificati altri incendi che non avevano causate vittime solo per puro caso. 

"Sgombereremo la baraccopoli di San Ferdinando. L'avevamo promesso e lo faremo, anche perché illegalità e degrado provocano tragedie come quella di poche ore fa", ha affermato il ministro dell'Interno Salvini. "Per gli extracomunitari di San Ferdinando con protezione internazionale - ricorda - avevamo messo a disposizione 133 posti nei progetti Sprar. Hanno aderito solo in otto (otto!), tutti del Mali. E anche gli altri immigrati, che pure potevano accedere ai Cara o ai Cas, hanno preferito rimanere nella baraccopoli. Basta abusi e illegalità".

Fonti del Viminale fanno sapere che già dalle prossime ore partirà il piano messo a punto nelle ultime settimane: il primo passo prevede lo spostamento di 40 immigrati regolari in strutture d'accoglienza regionali.