Incendi nel Sud, Salento: turisti in fuga da Porto Badisco. Calabria e Sicilia bruciano

Nel Salento fiamme spinte dal vento vanno verso Santa Cesarea Terme. Distrutte due aziende agricole nell'Ennese. A Siracusa minacciata casa di riposo. Catanzaro: pineta in fumo. Incendio nel Reatino, lambite le abitazioni a Fara Sabina. Roghi anche in Sardegna. Il sindaco di Reggio Calabria: "Draghi venga qui a Ferragosto". Poi telefonata con il premier

Porto Badisco, le immagini delle fiamme su Twitter

Porto Badisco, le immagini delle fiamme su Twitter

Roma, 12 agosto 2021 - E' ancora drammatica la situazione incendi nel Sud Italia. Oltre Calabria e Sicilia, dove ieri si sono registrati tre morti e il lavoro dei vigili del fuoco prosegue senza sosta, si aggiunge la Puglia. L'ultimo allarme arriva dal Salento, dove brucia la zona turistica di Porto Badisco, Otranto. Evacuate le spiagge e un resort, mentre il vento spinge le fiamme in direzione di Santa Cesarea Terme.

Tra la notte e le prime ore della mattina sono stati 230 gli interventi per cercare di domare le fiamme nelle due regioni. Non aiutano poi il clima torrido e il vento, basta poco per vedere andare in fumo ettari di bosco e macchia mediterranea. Resta difficile la situazione anche in Sardegna: spento solo all'alba un maxi rogo a Mandas, nel Sud dell'isola. Il premier Mario Draghi oggi ha telefonato al sindaco di Reggio Calabria annunciando "un programma di ristori per le persone e le imprese colpite, insieme a un piano straordinario di rimboschimento e messa in sicurezza del territorio".

Approfondisci:

Meteo, caldo record: al Centro Nord il peggio deve ancora arrivare

Meteo, caldo record: al Centro Nord il peggio deve ancora arrivare

Siracusa: minacciata casa di riposo

Un incendio vicino a una casa di riposo a Carlentini (Siracusa). Le fiamme si sono originate in una zona di campagna, ma il vento le ha spinte a ridosso della struttura che ospita dei pensionati. L'allarme è stato raccolto dai vigili del fuoco del comando provinciale di Siracusa e dalla Protezione civile che hanno inviato le squadre per arginare l'azione del rogo mentre dall'alto sono entrati in azione i mezzi aerei della Marina militare e della Forestale.

Enna: distrutte due aziende agricole

Non perde forza l'incendio che ha devastato Pergusa (Enna) distruggendo anche due aziende agricole nella valle che va verso Valguarnera. Le fiamme, che nella notte hanno divorato contrada Pollicarini ora sono tornate indietro e stanno risalendo il costone dietro la pineta di Pergusa, proprio dentro la riserva naturale. Già dalle prime ore dell'alba due elicotteri e un canadair provano a spegnere l'incendio mentre a terra, con grandi difficoltà, da 24 ore lavorano senza sosta i forestali, i vigili del fuoco e la protezione civile. Ingenti danni al patrimonio boschivo della zona. Distrutto l'uliveto di un agriturismo e un ovile di una delle aziende agricole andate in fumo. Gli abitanti della cooperativa Giunone, una settantina di famiglie, sono rientrati nelle proprie abitazioni solo ieri sera. Almeno sei i punti dai quali il fuoco si è sviluppato avvolgendo tutta la conca pergusina. Il bagliore dell'incendio era visibile nella notte anche da Enna.

A fuoco le Madonie

Elicotteri e Canadair in volo sul cielo di Linguaglossa, piccolo centro sul versante nord-est dell'Etna, per spegnere un incendio che sta devastando la vegetazione da ieri sera. Continuano, intanto, i roghi anche nella zona delle Madonie, devastata dalle fiamme degli ultimi giorni. I roghi nella scorsa notte hanno interessato Polizzi Generosa (dove sono state evacuate circa 150 persone), Geraci Siculo, Petralia Sottana e Soprana.

Catanzaro: devastata pineta, fumo in città

Si cerca di tornare lentamente alla normalità nel quartiere Siano di Catanzaro a ridosso della pineta devastata dagli incendi. Ancora presto per procedere ad una conta dei danni che, comunque, si prevede saranno ingenti. Dopo le ore di apprensione e paura vissute ieri, quando i roghi sembravano non concedere tregua, la notte è trascorsa tranquilla nella zona della città trasformatasi, suo malgrado, nella trincea avanzata del fonte di fiamme che ha accerchiato per due giorni tutta l'area urbana del capoluogo. Rimane ancora la cappa di fumo che da giorni ormai avvolge l'intero centro abitato senza risparmiare la zona nord e il centro della città. 

Sindaco Reggio Calabria: "Draghi venga qui"

"Il presidente Mario Draghi venga in Calabria a ferragosto a verificare lo stato disastroso in cui versa il territorio vessato dagli incendi". E' quanto scrive in una nota il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà che chiede al governo di dimostrare concretamente la vicinanza ai sindaci e "rendersi conto delle proporzioni abnormi di ciò che sta avvenendo". "Il fronte del fuoco non è ancora sotto controllo, montagne e colline continuano a bruciare: in queste ore si registrano enormi criticità nei comuni di San Luca, Cardeto, Roghudi, Roccaforte del Greco, Mammola, Gioiosa Jonica, Grotteria, San Giovanni di Gerace, Caulonia e Cittanova - scrive il primo cittadino che ha inviato una missiva al premier -. Alcuni centri sono stati evacuati, diverse abitazioni rurali inghiottite dalle fiamme. Il fuoco ha già fatto cinque vittime, centinaia di ettari di verde sono andati in fumo, uccisi migliaia di animali, minacciate le foreste secolari del Parco Nazionale dell'Aspromonte patrimonio Unesco, distrutti uliveti e frutteti, decine di azienda agricole letteralmente rase al suolo".

In serata lo stesso Falcomatà ha riferito: "Mi ha chiamato il presidente Draghi, assicurando pieno sostegno alla nostra comunità e all'intera Calabria. Abbiamo condiviso risarcimenti per le comunità colpite dagli incendi, piano straordinario di messa in sicurezza del territorio e il rimboschimento delle aree verdi distrutte". E ha aggiunto: "Segnale positivo di vicinanza alla nostra comunità da parte del Presidente. Domani il Capo della Protezione civile Curcio sarà in Calabria per verificare situazione,guidare le operazioni di spegnimento degli incendi e fare punto su messa in sicurezza aree andate distrutte".

Rogo nel Reatino, lambite abitazioni

Un vasto incendio sta interessando dalle prime ore del mattino la collina di Monte San Martino, prospiciente all'abitato di Fara Sabina, Comune della provincia di Rieti. Le fiamme hanno investito l'intera costa montuosa, e ora, favorite dal vento, stanno lambendo le abitazioni della frazione di Prime Case, che si trova proprio sotto il fronte del rogo. Sul posto, per contrastare l'emergenza, stanno operando circa 25 squadre della Protezione Civile Regionale del Lazio, con circa 75 volontari provenienti da tutti i presidi territoriali che si sono resi disponibili al supporto. Impegnate anche numerose squadre dei vigili del fuoco di Rieti e Roma, carabinieri, carabinieri forestali e gli agenti della polizia locale di Fara in Sabina, che monitora da vicino eventuali pericoli per l'incolumità delle persone. Un incendio anche sulla collina del monte Catillo, vicino Tivoli. Il fumo ha fatto sospendere il traffico ferroviario: stop sulla linea Fl2 Roma-Tivoli-Avezzano, con i treni fermi tra Marcellina e Tivoli "per un incendio in prossimità dei binari".

Fiamme nel Salento

Un enorme rogo sta bruciando vicino a Otranto: il fuoco spinto dai venti di tramontana ha devastato ettari ed ettari di macchia mediterranea in località Porto Badisco. Case e spiagge evacuate, e il traffico è stato deviato. Ma la situazione resta grave e le fiamme si stanno spostando rapidamente verso sud, in direzione di Santa Cesarea Terme. 

Fatti evacuare anche i turisti ospiti del resort Le Capase, sulla strada tra Porto Badisco e Santa Cesarea Terme. 

Il Salento continua a bruciare a causa di numerosi incendi che, solo nella giornata di oggi, hanno interessato circa 200 ettari di territorio e campi di sterpaglie, tenendo impegnati senza sosta i vigili del fuoco del comando provinciale di Lecce e dei distaccamenti. Da settimane la penisola salentina è interessata da roghi, anche di vaste estensioni, che in qualche caso hanno anche richiesto l'intervento dei Canadair. Oggi, in particolare, ci sono stati interventi nelle zone di Ugento, Tricase, Uggiano la Chiesa. Il vento di tramontana e le alte temperature, tra i 34 e i 35 gradi, oltre a favorire i roghi, costituiscono anche un ostacolo all'opera di spegnimento.

 

Approfondisci:

Incendi, brucia la Siberia. "Può diventare il rogo più grande della storia"

Incendi, brucia la Siberia. "Può diventare il rogo più grande della storia"