Sabato 20 Aprile 2024

Anno giudiziario, Lucentini contro Renzi: Giudici delegittimati

Duro attacco del presidente della Corte d’Appello, pur senza riferimenti espliciti. Il ministro Galletti: "La riforma della giustizia indispensabile per il rilancio del Paese"

Bologna, l’inaugurazione dell’anno giudiziario (foto Schicchi)

Bologna, l’inaugurazione dell’anno giudiziario (foto Schicchi)

Bologna, 24 gennaio 2015 - Duro attacco del presidente della Corte d’Appello di Bologna, Giuliano Lucentini, al premier Matteo Renzi e al suo Governo in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. Lucentini, pur senza riferimenti espliciti, mette sullo stesso piano le sciabolate di Renzi alla magistratura, ad esempio sulle ferie dei giudici, con gli attacchi dell’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. E stronca la riforma della giustizia civile, dicendo che, a parte le norme sul divorzio, è “di portata modestissima”.

Nel passaggio finale della sua relazione, Lucentini ha parlato del pericolo "che corre il Paese se i suoi giudici sono delegittimati". Spiega di aver pensato che, “finito un certo periodo di tempo, le cose potessero cambiare. Certo, non siamo più additati come disturbati mentali, non si dice più che taluni di noi, quelli impegnati in ben noti processi, sono mafiosi, criminali, irresponsabili. Peraltro, tali epiteti non ci toccavano più di tanto, perché per la loro grossolanità si sconfessavano da sé”. E invece, afferma il presidente della Corte d’Appello, “mi sbagliavo perché le cose sono sostanzialmente rimaste quelle di prima. Quello che è cambiato è solo il metodo, che è diventato mediaticamente più sottile e dunque di maggiore suggestività”.

Lucentini definisce “incredibile” la polemica sulle ferie troppo lunghe dei giudici e rivendica invece il livello di produttività dei magistrati italiani, riconosciuto di recente dal capo dipartimento dell’organizzazione giudiziaria del ministero e dalla commissione europea per l’efficacia della giustizia. “Voglio pensare che il capo del Governo non conoscesse” queste due pronunce, afferma il presidente della Corte d’Appello di Bologna. “Altro non voglio pensare- aggiunge- non voglio pensare che la politica, per farsi bella, non volendo o non potendo metter mano a una seria riforma della giustizia, debba ricorrere a mezzucci del genere che per le istituzioni possono essere mortali”.

Per Lucentini non è importante il tema delle ferie dei giudici in sé, “pur essendoci molte cose da dire, niente affatto liquidabili con quell’irrispettoso ‘Brrr, che paura...’”. Insomma, per il presidente della Corte d’Appello “è cosa del tutto secondaria la questione delle ferie, cioé se sia stato giusto ridurle oppure no. Quel che conta è lo sconsolante accostamento delle due proposizioni: meno ferie dei magistrati, giustizia più veloce”. Tra l’altro, lamenta Lucentini, “il concetto che ne sta alla base è stato di recente ribadito dal Capo del Governo, allorché ha pubblicamente detto che preferiva ai magistrati che facevano comunicati quelli che facevano sentenze. Che è quanto dire, in sostanza, che i magistrati pensassero a fare meno chiacchiere e a lavorare di più”.

In prima fila, il ministro dell'Ambiente, Gianluca Galletti, che lascia la sala non appena il presidente della Corte d'Appello, Giuliano Lucentini, termina il suo duro discorso. "Ero qui per ascoltare, non voglio commentare- dice Galletti, scendendo le scale scuro in volto- non è il momento di fare polemiche. Le riforme sono il punto forte del nostro Governo, ci sono molte resistenze ma andiamo avanti comunque". "La riforma della Giustizia è una di quelle riforme indispensabili per il rilancio del Paese. Il Governo è impegnato su questo: a fare una serie di riforme che rimettano in moto l'economia. La giustizia è un pilastro fondamentale", aveva detto a margine dell'inaugurazione.